Urbanistica

Sismabonus, check-list in 120 punti per garantire la qualità degli interventi

di Giuseppe Latour

Una check list in 120 punti per scongiurare l'effetto certificazione energetica. E mettere così insieme un documento facilmente verificabile da terzi. Il decreto attuativo del sismabonus punterà con forza sulla qualità della progettazione. Per il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio infatti bisogna evitare che, come è avvenuto in passato per l'attribuzione delle classi energetiche, il nuovo meccanismo per la concessione delle detrazioni fiscali si riduca a un sistema di compravendita di fogli precompilati per pochi euro. Quindi, in allegato alle linee guida sarà inserita una check list che servirà da guida pratica ai professionisti. Controllando l'esecuzione di tutti i passaggi, attraverso una casistica parecchio dettagliata che tiene conto anche dei diversi materiali utilizzati, si potrà essere certi di avere firmato una diagnosi di qualità.

La check list è presente tra gli allegati al decreto di attuazione del sismabonus, attualmente all'esame del Consiglio superiore dei lavori pubblici. E punta, per la precisione, a fornire le «linee di indirizzo per la redazione di relazioni di calcolo per analisi lineari e non lineari». In pratica, le diagnosi dovranno rispettare degli standard minimi di qualità, che il ministero elencherà in maniera esplicita. Anche se non è ancora stato deciso cosa fare degli elenchi.

Per qualcuno sarebbe meglio inserirli nel decreto che andrà in Gazzetta ufficiale. Per altri, invece, sarebbe più corretto dare un riferimento più informale, da pubblicare sul sito del ministero senza appesantimenti eccessivi. Quindi, una guida con maggiore flessibilità.
Al di là della sede dove sarà inserito l'elenco, però, l'operazione appare fondamentale in vista del raggiungimento dell'obiettivo di qualità che si è posto Delrio. La check list, nello specifico, punta a blindare le relazioni di calcolo, che saranno quella parte della diagnosi dove si andrà a misurare la sicurezza dell'edificio parametrandola alle normative in vigore (per adesso le Ntc 2008), evidenziando eventuali difetti. Questo passaggio è decisivo per capire quali sono gli interventi da fare per godere del sismabonus e migliorare la classe di rischio del fabbricato che si sta analizzando. Una qualità alta, allora, consentirà di avere standard di sicurezza migliori.

«In linea di massima – spiega il documento - deve essere possibile che persone terze riescano a ricostruire in maniera totalmente fedele il modello utilizzato». Per questo la check list consentirà di redigere una «relazione di calcolo completa e utile anche ai fini di controllo e validazione da parte di terze parti». La relazione dovrà «soddisfare i requisiti di leggibilità secondo un linguaggio convenzionale, di comprensibilità delle informazioni contenute, di riproducibilità del calcolo, di coerenza delle informazioni tra eventuali vari elaborati». Tutti questi elementi vengono condensati in un elenco che mette in fila ben 120 passaggi, che considerano le diverse situazioni possibili.

Quindi, si tiene ad esempio conto della situazione nella quale si stiano facendo verifiche su strutture in calcestruzzo armato a telaio (con pilastri e travi): bisognerà dare conto della presenza di zone rigide in travi e pilastri e del posizionamento di carichi e masse, ma bisognerà anche considerare eventuali elementi in muratura. Ma la check list considera anche la presenza di prefabbricati: andrà analizzato il posizionamento degli elementi strutturali principali e il collegamento tra travi longitudinali, di copertura e pilastri. Ancora, vengono inseriti nella check list anche i casi di strutture miste in calcestruzzo armato e muratura e di strutture in legno. Tutte queste scelte, infine, andranno analizzate anche in relazione al software scelto dal professionista. Per comporre una diagnosi a prova di verifica.

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