Urbanistica

Demanio, 45mila tra terreni e fabbricati per un valore di 59,3 miliardi. Obiettivi: gestione efficiente e accordi quadro

di Franco Tanel

Gestire e valorizzare il patrimonio immobiliare dello Stato. Non facile se questo patrimonio al 31 dicembre 2015 ammonta a 45.397 tra terreni e fabbricati con un valore di 59,3 miliardi di euro. Beni diversissimi tra loro, da prestigiosi palazzi in centro a Roma a tratti ferroviari dismessi da decenni e sepolti dai rovi. Il 48 % di questi beni è comunque indisponibile per operazioni di cessione o valorizzazione essendo in uso a uffici e strutture della Pubblica Amministrazione Statale.

Sono 22.002 immobili che però totalizzano l'85% del valore complessivo pari a 50,4 miliardi. Altri 17.356 tra fabbricati e terreni sono invece i beni disponibili per un valore stimato di 2,6 miliardi. A questi si devono aggiungere 2.090 beni classificati come demanio di interesse storico artistico e 3.949 beni di altre tipologie indisponibili per varie ragioni.

Il primo obiettivo dell'Agenzia è quello di una gestione economicamente efficiente: la prima azione ha riguardato la razionalizzazione delle cosiddette "locazioni passive", gli affitti che l'amministrazione deve pagare per immobili di cui ha l'uso. Ottimizzazione degli spazi, e raggruppamento di uffici e funzioni hanno portato a un risparmio nel 2015 di ben 18 milioni di euro. Se guardiamo al risparmio cumulato dal 2011 quando queste operazioni di razionalizzazione sono partite siamo già a 73 milioni di euro.

Il secondo fronte è quello della razionalizzazione degli interventi di manutenzione attraverso un controllo della spesa e gare con accordi quadro di durata triennale. Le gare per il triennio 2016-2018 hanno un valore a base d'asta di ben 787 milioni, e coinvolgeranno circa 580 imprese.

Da segnalare che nell'ultimo quinquennio sono cresciute le spese per gli interventi di straordinaria manutenzione e soprattutto quelle legate alla razionalizzazione degli spazi utilizzati, che sono passate dai 7,7 milioni del 2011 ai 21,9 del 2015. Una parte importante di questo processo di razionalizzazione è il Progetto Federal Building, l'accentramento cioè di vari uffici statali distribuiti nelle città in un unico polo. Nove progetti sono già avviati con un risparmio previsto di circa 27,7 milioni all'anno (dal 2020 quando tutti saranno completati). Interessano le città di Milano, Firenze, Roma, Aosta, Cagliari, Sassari, Chieti e Potenza. Altri 9 interventi sono in fase di progettazione.

Sul fronte del Federalismo Demaniale, nel 2015 c'è stata una forte accelerazione del passaggio di beni agli Enti territoriali. Complessivamente tra 2014 e 2015 sono stati trasferiti 3.496 dei 5.647 tra terreni ed immobili disponibili per un valore complessivo di 886,6 milioni. Per i beni di valore culturale, il trasferimento ha riguardato 67 immobili per un valore di 367,2 milioni: Liguria e Lombardia con rispettivamente 12 e 11 unità le Regioni ad aver usufruito di più di questa possibilità. Molte le attività avviate sul fronte dei progetti di sviluppo immobiliare.

Grande interesse ha suscitato quella che ha messo sul mercato, per concessioni fino a 50 anni, 11 Fari dismessi in tutta Italia, una gara a che ha visto l'arrivo di ben 39 offerte anche dall'estero. E solo due settimane fa è stato pubblicato il primo bando per la valorizzazione di 30 ex Case Cantoniere Anas che diventeranno alberghi, ristoranti o punti di informazione turistica con la formula della concessione. I lavori di ristrutturazione saranno, in questo caso, a carico dell'Anas che ha stanziato 7,5 milioni in tre anni.

Agenzia del Demanio sta anche lavorando sul fronte dei Fondi Immobiliari anche in collaborazione con Anci e Miur per il recupero e la rigenerazione del patrimonio scolastico non più funzionale tramite operazioni di finanza immobiliare.

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