Urbanistica

In caso di Brexit possibile crollo immobiliare

A un mese esatto dal referendum, il mercato immobiliare è al centro del dibattito sulle possibili conseguenze di un'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea.

Il cancelliere dello Scacchiere George Osborne ha avvertito che in caso di Brexit i prezzi delle case crolleranno quasi del 20%, mentre le agenzie immobiliari della capitale confermano che le vendite di case e appartamenti ad acquirenti stranieri si sono pressochè bloccate a causa dell'incertezza sull'esito del referendum.

Lo “shock economico immediato” in caso di voto a favore di Brexit porterebbe a una recessione che durerebbe almeno un anno in Gran Bretagna, secondo Osborne, mentre i prezzi delle case scenderebbero tra il 10% e il 18% entro il 2018. «Sul lungo termine i cittadini di questo Paese saranno più poveri, - ha detto il cancelliere. – Ci sarà un impatto negativo sui prezzi degli immobili, e anche gli acquirenti di prima casa saranno colpiti perchè i tassi d'interesse sui mutui aumenteranno e sarà più difficile ottenere un mutuo. Quindi sarà una situazione perdente per tutti».

Il fronte anti-Ue ha prontamente reagito all'ultimo monito del cancelliere. Iain Duncan Smith, ex leader conservatore e euroscettico di punta, ha paragonato Osborne a «Pinocchio, con un naso che sta diventando molto lungo». Secondo Duncan Smith «perfino il Tesoro deve ammettere che l'economia britannica continuerebbe a crescere anche se lasciassimo la Ue, e che i prezzi delle case avrebbero la stessa traiettoria in ascesa».

Le affermazioni di Osborne però sono in linea con quanto dichiarato venerdì scorso dal Fondo Monetario Internazionale, che aveva parlato di “brusco calo” dei prezzi delle case in caso di Brexit. Anche l'agenzia di rating Fitch ha avvertito di un contraccolpo per il mercato immobiliare che farebbe crollare i prezzi delle case del 25% in tutta la Gran Bretagna.

Anche l'Associazione nazionale degli agenti immobiliari in un rapporto appena pubblicato afferma che i proprietari di case perderebbero migliaia di sterline in caso di uscita dalla Ue. A Londra la perdita media di valore sarebbe di 7.500 sterline, mentre nel resto del Paese di 2.300 sterline, a causa soprattutto di un crollo della domanda da parte degli acquirenti internazionali e in particolare europei.

Anche gli affitti scenderebbero, secondo lo studio, dato che un milione di cittadini Ue che attualmente risiedono in Gran Bretagna tornerebbero in patria, riducendo la domanda di case. Non solo: Brexit colpirebbe anche il settore edilizio, che sarebbe costretto a costruire meno case a causa della mancanza di manodopera qualificata, buona parte della quale proviene da Paesi dell'Est Europa.

Ci sono segnali che in vista del voto gli europei hanno sospeso gli acquisti di case a Londra, portando a uno stallo del mercato immobiliare dopo anni di rapida crescita e frenetica attività. Nel primo trimestre dell'anno solo il 9% di immobili nel centro della capitale è stato comprato da cittadini Ue, contro il 29% dello stesso periodo del 2015.

Nonostante il calo del 10% della sterlina contro l'euro, che rende più convenienti gli acquisti da cittadini dell'eurozona, gli europei hanno preferito stare alla finestra e attendere l'esito del voto del 23 giugno prima di fare un investimento.

«La Ue è sempre stata la maggiore fonte di acquirenti internazionali a Londra, quindi il calo attuale indica che sta prevalendo la cautela, - spiega Fionnuala Earley, responsabile della ricerca di Hamptons International, che ha diffuso i dati. – Ci sono punti interrogativi sul futuro della valuta e dell'economia, e quindi la gente preferisce non prendere decisioni ora in caso i loro timori vengano confermati tra poche settimane».

Per attrarre acquirenti, alcune società che stanno costruendo grattacieli e nuovi palazzi residenziali nel centro di Londra stanno aggiungendo ai contratti una ‘clausola Brexit' che permette a chi compra di cambiare idea in caso di voto favorevole a un'uscita dalla Ue. Alcuni agenti immobiliari sottolineano però che “chi osa vince”: dato il calo della sterlina e il ritiro dal campo di molti potenziali acquirenti, chi ha il coraggio di scommettere che non ci sarà Brexit ha una maggiore scelta di immobili e può fare un buon affare.

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