Urbanistica

Entrate-Assilea: nel non residenziale brillano i negozi

Un andamento che ha preso strade divergenti e percorso il 2015 su binari diversi per i vari comparti che fanno capo comune al settore immobiliare. È la fotografia tracciata nel rapporto sul mercato non residenziale dall’agenzia delle Entrate e Assilea pubblicato ieri.

In generale i volumi sono stagnanti e sono scesi dello 0,1% rispetto al 2014 a quota 44.319 transazioni, ma mentre le vendite dei negozi sono salite del 2,7% quelle dei capannoni sono scese del 3,5% e quelle degli uffici dell’1,7%, scesi questi ultimi a quota 8.662 compravendite.

In termini di stock immobiliare, i negozi rappresentano la tipologia edilizia con il numero di unità più elevato tra le tipologie non residenziali (poco più di 2,5 milioni di unità). Le unità nella tipologia negozi rappresentano il 60% dello stock non residenziale, seguono i capannoni, con circa il 18% e gli uffici, con il 15% circa.

Tra le macro aree territoriali, quella con i dati peggiori è il nord-est, che perde lo 0,8%, mentre le altre zone mostrano dati piuttosto omogenei, con incrementi che oscillano tra il +2,7% del nord-ovest e il +4,3% del centro, passando per il +3,3% del sud e il +4% delle isole.

A livello nazionale la quotazione media di riferimento è stata di 1.640 euro al metro quadro, in calo del 2,7% rispetto alla quotazione media del 2014.

Nel segmento uffici l’andamento è abbastanza disomogeneo nelle diverse aree geografiche, con il sud e il nord-est che perdono rispettivamente il 12,8% e l’8,3%, mentre il centro e le isole guadagnano poco più dell’8%; il nord-ovest, che resta l’area nella quale si concentra la quota maggiore di compravendite di uffici, segna un lieve aumento dello 0,6%. A livello nazionale, la quotazione media annuale di riferimento per gli uffici è nel 2015 dell’ordine di 1.456 euro al mq, in diminuzione del 2% rispetto al 2014. Considerando i soli capoluoghi di provincia la quotazione media di riferimento nazionale per gli uffici è pari a 2.009 euro al mq, in diminuzione del 3% rispetto al 2014. Milano è la città con il maggior numero di transazioni (850 nel complesso), con un aumento del 35,3%. In positivo anche la maggior parte delle altre metropoli, con crescite anche a doppia cifra, ad eccezione di Bari, Bologna e Genova che mostrano invece segni di sofferenza.

Nella categoria negozi, la quotazione media a livello nazionale è pari a 1.640 euro al mq, in calo del 2,7% rispetto alla quotazione media del 2014. Esaminando i valori nei soli capoluoghi di provincia, risulta che la quotazione media di riferimento è pari a 2.298 euro al metro, che scende del 3,3% dal 2014. Dall’analisi delle quotazioni medie emerge che tra le principali città solo Milano, Roma e Venezia superano i 3mila euro la metro quadrato. Venezia è la più cara con valori pari a 4.200 euro al metro. Ma mentre a Roma e Venezia i valori sono calati dal 2014 a Milano sono rimasti stabili. A Roma ci sono state 1.375 compravendite contro le 1.217 di Milano. Il massimo ribasso si è registrato in Valle d’Aosta (-6,9%), significativo anche il dato del Piemonte (-5,4%), mentre tengono sostanzialmente la Lombardia, la Liguria e la Calabria (tutte con un calo inferiore al mezzo punto percentuale).

E sul fronte leasing? Nei primi quattro mesi del 2016 il numero di contratti di leasing stipulati nel settore del real estate non residenziale è cresciuto del 4% rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre il valore dello stipulato è diminuito del 4,9%, interamente ascrivibile alla contrazione del segmento da costruire. Positiva è invece la dinamica della categoria costruito, che registra un +5,85% nel numero e +3,81% nel valore.

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