Urbanistica

Mercato casa, crollano i listini dell'usato: in cinque anni -18,9%. Tiene il nuovo

di Massimo Frontera

Si allarga drammaticamente la forbice dei prezzi immobiliari tra le abitazioni nuove e quelle usate. La tendenza che l'Istat ha cominciato a monitorare in modo specifico solo dal 2010 mostra una divergenza sempre più ampia tra i due mercati abitativi: quello delle case nuove messe in vendita da imprese e cooperative e quello delle abitazioni esistenti, proposte sul mercato da privati e agenzie.

Secondo l'ultimo comunicato pubblicato ieri dall'Istat, rispetto al 2010, nel 2015 i prezzi delle abitazioni risultano diminuiti in media del 13,9 per cento. Tuttavia, prosegue l'Istat, i listini delle case nuove sono calati complessivamente del 1,2% mentre quello delle case usate è crollato del 18,9 per cento.

Nel corso di tutto il 2015, i prezzi delle abitazioni sono diminuiti in media 2,4% rispetto al 2014 (a fronte di un precedente calo tendenziale di -4,4%). A contribuire al calo sono state, ancora una volta le abitazioni usate, con un calo del 2,8% (dopo il -5,2% del 2014) mentre il calo è stato sensibilmente più contenuto - pari a -1,3% - per i prezzi delle case nuove (era -2,2% nel 2014).

In riferimento invece all'ultimo trimestre del 2015, i prezzi delle case - acquistate per abitarci o per investimento - fanno registrare una correzione minima dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e un calo dello 0,9% rispetto invece allo stesso periodo dell'anno prima. Quest'ultima variazione tendenziale, fa notare l'Istat, è decisamente più contenuta rispetto a quella del -2,3% fatta registrare il trimestre precedente (cioè nel terzo trimestre del 2015 rispetto allo stesso periodo dell'anno prima).

Sempre in riferimento all'ultimo trimestre del 2015, «si conferma - dice l'Istat - la progressiva riduzione dell'ampiezza della flessione tendenziale dei prezzi delle abitazioni, grazie soprattutto alle abitazioni esistenti, i cui prezzi, dopo il -2,8% del terzo trimestre, hanno registrato un calo pari all'1,0% nel quarto». «I prezzi della abitazioni nuove - si legge ancora nella nota - sono diminuiti su base annua dello 0,5% (era -0,9% nel terzo trimestre)». Pertanto, conclude il comunicato dell'Istituto di statistica «il differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove si riduce, portandosi a 0,5 punti percentuali (da 1,9 del trimestre precedente)».

I numeri dell'Istat ci dicono, dunque, che il calo dei listini è proseguito per tutto il 2015. E questo nonostante la contemporanea tendenza alla ripresa del numero delle compravendite (+6,5%, secondo gli ultimi numeri dell'Agenzia delle Entrate). Allo stesso tempo però, i numeri dell'Istat ci dicono anche il calo sta rallentando fortemente la corsa. «L'andamento del 2015 - si legge a un certo punto della nota Istat - fa sì che il trascinamento al 2016 della variazione dei prezzi delle abitazioni sia pari a -0,1%: vale a dire che, se i prezzi rimanessero stabili a partire dal primo trimestre 2016, questa sarebbe la variazione media dell'anno in corso».
Ma, soprattutto, ormai sembra chiaro che si stanno delineando due mercati sempre più diversi tra loro: quello delle case nuove e quello delle case esistenti.

Il comunicato dell'Istat sui prezzi delle abitazioni

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