Urbanistica

Ecobonus, più facile realizzare gli interventi per aumentare l'efficienza energetica dei condomìni

di Giuseppe Latour

Più facile realizzare interventi di efficientamento energetico nei condomini. La commissione Bilancio della Camera, nella sua seduta di domenica pomeriggio, ha assestato un colpo fondamentale ai lavori sulla legge di Stabilità: è stata, infatti, composta la lista di emendamenti «segnalati». Sono quelli che hanno ricevuto un primo visto positivo di Governo e relatori e che, quindi, hanno ottime possibilità di essere votati. Tra questi, compare una semplificazione attesissima sul fronte delle detrazioni fiscali: gli ecobonus per i condomini, nel 2016, potranno andare direttamente alle imprese che, poi, li riverseranno ai loro clienti. Si tratta di un alleggerimento fondamentale per ridurre la polverizzazione di questo tipo di operazioni.

Ma non si tratta del solo cambiamento allo studio. Si parla anche di bonifiche ambientali: in diversi passaggi vengono proposti allentamenti ai vincoli di finanza pubblica, per favorire gli investimenti di Comuni e Regioni. E viene riaperto il capitolo dei soggetti aggregatori: gli elenchi dell'Anac potrebbero essere allungati, per ospitare le Province e le Città metropolitane ancora non accreditate. Mentre, sul fronte dei beni culturali, si ipotizza di rendere strutturale il finanziamento del Fondo dedicato agli investimenti nel settore.

Semplificazioni per i condomini
L'emendamento più interessante di questo pacchetto arriva direttamente dall'ottava commissione di Montecitorio, a firma della maggioranza Pd. E punta a risolvere il problema dei lavori condominiali, rendendo più semplice ottenere gli sconti fiscali. Per le spese sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2016 per gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali, i beneficiari potranno optare «per la cessione del corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato i predetti interventi, con modalità da definire con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, da emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge». In questo modo, anziché diluire lo sconto tra tutti i condomini, il beneficio sarà concentrato sull'impresa che, poi, potrà abbattere il costo delle sue lavorazioni.
L'effetto di questa manovra viene stimato in 200 milioni di euro. Per coprirli, viene tirata la leva del riordino degli altri sconti fiscali. Un decreto del Mef dovrà analizzare «i regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale», andando a sfoltire quelli che appaiono, in tutto o in parte, «ingiustificati o superati alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche ovvero che costituiscono una duplicazione». Saranno modificati o soppressi per assicurare copertura alle nuove norme sui condomini.

Bonifiche, arrivano 220 milioni
Diversi ritocchi riguardano il settore delle bonifiche ambientali. A livello regionale, per gli anni 2016, 2017 e 2018, nei saldi di finanza pubblica «non sono considerate le spese sostenute dalle regioni finalizzate alla bonifica di siti inquinati di interesse regionale». Questa esclusione opera nei limiti di complessivi 60 milioni di euro per l'anno 2016 e 70 milioni di euro per il 2017 e il 2018. In totale, fanno 200 milioni esatti. Per finanziarli, la tassazione sulle slot machine viene aumentata dal 15 al 16 per cento.
Si agisce anche sul fronte dei Comuni. Per il prossimo anno viene concesso, a chi effettua interventi di bonifica ambientale, un allentamento degli obiettivi di finanza degli enti locali pari a 20 milioni di euro. Entro il primo marzo i Comuni dovranno comunicare gli spazi finanziari di cui necessitano alla Struttura di missione di Palazzo Chigi. Queste risorse vengono recuperate riducendo il tetto massimo degli spazi concessi agli enti per l'edilizia scolastica: scende da 500 a 480 milioni di euro.

Aggregatori, si allunga l'elenco
C'è, invece, convergenza bipartisan su un emendamento che va a incidere sulla travagliatissima vicenda dei soggetti aggregatori. Di fatto, l'elenco dei 35 soggetti qualificati presso il Mef e l'Anac sarà allungato. Le stazioni uniche appaltanti delle province e delle città metropolitane sono qualificate come soggetti aggregatori per gli appalti di lavori pubblici superiori a 40mila euro dei Comuni non capoluogo di provincia del loro territorio, «nel caso in cui i Comuni interessati non abbiano proceduto» ad aggregarsi diversamente, secondo le indicazioni del comma 33 bis del Codice appalti: quindi, intese o Unioni di Comuni.

Le altre proposte
Capitolo beni culturali. «Al fine di assicurare risorse stabili alla tutela del patrimonio culturale, a decorrere dal 2017», una modifica targata Pd propone di mettere a regime il finanziamento del Fondo per la tutela del patrimonio culturale, alimentandolo con una quota pari al tre per cento delle risorse destinate annualmente dalla legge di Stabilità ad interventi infrastrutturali e iscritte nello stato di previsione del ministero delle Infrastrutture.
Infine, un emendamento propone un finanziamento extra per il Fondo di rotazione dedicato alle aree interne: arrivano 10 milioni di euro all'anno per il triennio 2016-2018. Per effetto di questa novità, «l'autorizzazione di spesa a favore delle aree interne» arriva a 190 milioni di euro, ripartiti secondo questo schema: 16 milioni di euro per l'anno 2015, 60 milioni di euro per l'anno 2016, 94 milioni di euro per l'anno 2017, 20 milioni per l'anno 2018.

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