Urbanistica

Direzionale, le aziende rilanciano sugli spazi a uso ufficio

Buone notizie a livello mondiale sul fronte degli affitti di uffici, vale a dire la voce di reddito principale delle società che investono immobili destinati a spazi lavorativi e da mettere a reddito. Secondo l’ultimo report di JLL a livello globale, i canoni di affitto crescono in media del 2,3% nei 95 Paesi monitorati e in circa il 70% dei mercati la crescita alla prima metà del 2015 è superiore a quella dello stesso periodo del 2014. Paragonati al trimestre precedente, i canoni sono cresciuti in media dello 0,9%, contro lo 0,4% del trimestre precedente. Cosa significa? In parole povere che le maggiori imprese internazionali hanno ricominciato a espandersi in termini di spazi lavorativi o a cercare location migliori per attrarre i dipendenti di maggior valore in modo competitivo. Un trend così definito che JLL prevede una chiusura del 2015 con un aumento del 4% a livello globale. Naturalmente l’andamento è molto differenziato da un’area geografica all’altra.

In oltre la metà dei mercati dell’area Asia e Pacifico gli affitti netti sono cresciuti nel secondo trimestre del 2015, con una media di accelerazione dello 0,9 per cento. Wellington ha guidato la classifica con un incremento del 6,7%, seguita da Hong Kong con il +5,6%, dove la fiducia dei proprietari va aumentando in seguito al miglioramento dei tassi di occupazione e alla domanda di spazi in accelerazione. Shanghai, Auckland, Tokio e Bangalore hanno tutte regitrato un aumento del 2,3%, principalmente trainato dalla domanda di società tecnologiche. Nelle città di Adelaide, Perth e a Singapore l’incremento è stato superiore, intorno al 5 e 6%, grazie alla buona tenuta dei locatari. In un anno, l’indice JLL dell’area è salito del 2,4 per cento.

Il momento, come evidenziato anche dall’European Outlook di Scenari Immobiliari, è positivo in quasi tutta l’Europa: i livelli dei canoni degli uffici nel secondo semestre dell’anno sono i più alti dal 2008 e il volume degli spazi locati è in crescita di ben il 25% rispetto al trimestre precedente. Ma dove sono andate meglio le cose secondo JLL? Si inizia con la riscossa della Spagna, il Paese che più aveva sofferto la crisi e decisamente quello in cui quotazioni e canoni si eraono abbassati maggiormente e per un più lungo periodo. Guida quindi la classifica europea dell’aumento dei canoni Barcellona (+5,6% trimestre su trimestre), superando di gran lunga il +1% di Madrid. In Germania continua l’aumento dell’occupazione di uffici grazie all’incremento dell’occupazione e mentre Amburgo e Dusseldorf sono rimasti praticamente stabili trimestre su trimestre, Francoforte è cresciuta dell’1,4% e Monaco dell’1,5 per cento. Berlino continua a sovraperformare, con un’espansione del 4,5 per cento. Si confermano invece i problemi in Francia, con Parigi che è scesa dell’1,4% nel secondo trimestre rispetto al primo, anche se secondo JLL non ci sono aspettative di ulteriori forti correzioni per la Ville Lumière. Preoccupazione invece per Varsavia, che scende del 2,1% nel trimestre.

Il secondo trimestre del 2015 è stato, per le Americhe, quello a maggior crescita negli ultimi quattro anni e con un avanzamento del 3,9% nell’ultimo anno i livelli hanno ormai raggiunto, e sorpassato, i massimi del periodo pre-crisi, ponendosi a livelli più elevati di un punto percentuale rispetto rispetto ai picchi del terzo trimestre 2008 e in aumento del 17,2% sull’inizio del 2010. A trainare tutta l’area restano le città a maggior vocazione tecnologica, a cominciare dall’area della Baia di San Francisco che ha messo a segno uno spunto del 5,7 per cento. Anche Dallas cresce, trainata dalla domanda, del 3,3% nel secondo trimestre rispetto al primo, mentre Miami, Los Angeles, Fairfield County, Baltimora e Phoenix hanno tutte registrato incrementi tra il 2 e il 3 per cento. In Canada, Calgary ha sofferto una discesa dei canoni del 10,9% nel secondo trimestre 2015. A passo di gambero anche i livelli degli affitti nella maggior parte delle città dell’America Latina, a causa della discesa dei prezzi del petrolio e della crescita economica inferiore alle attese. Pesante la caduta in Brasile, con San Paolo in arretramento del 3,8% nel trimestre e Rio de Janeiro del 3,3 per cento. In negativo anche il Cile, con una performance del -1,7 per cento. In controdenza il Messico, dove la capitale procede senza spunti impressionanti ma con continuità e, soprattutto, con la città di Monterrey dove i canoni crescono del 12,5 per cento.

In Medio Oriente svetta Jeddah con un incremento annuale del 21,2% (+5,3% nel trimestre), mentre nelle altre zone si registra una sostanziale stabilità, con l’indice Jll dell’area in aumento dell’1,9% su base annua. In netta discesa solo Il Cairo, con una correzione del 14,3%, anche perchè gli uffici si stanno spostando verso città-satellite.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©