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Roma/1. L’ospedale San Giovanni cerca un gestore per gli immobili storici: la concessione vale 59 milioni

di Mauro Salerno

Recuperare e mantenere in buono stato le strutture, molte delle quali di grande rilievo storico-artistico. Mettere a frutto il patrimonio, creando una sorta di polo museale diffuso. Usare i nuovi proventi per programmare le manutenzioni, rientrare dai debiti (gestione del piano di disavanzo) e magari investire anche in nuove tecnologie per le cure.

Sono gli obiettivi che stanno dietro al bando da 59 milioni promosso dall’azienda che gestisce l’ospedale San Giovanni di Roma (qui tutti i documenti di gara in un file unico). L’avviso riguarda l’affidamento di un concessione con cui l’azienda sperimenta una delle formule più innovative del nuovo codice appalti, la «procedura competitiva di negoziazione», per affidare in gestione una serie di immobili storici inclusi nel patrimonio dell’ospedale. Un patrimonio notevole, con alcuni beni che risalgo o addirittura all’epoca romana imperiale, e che richiedono un spesa quantificata in poco meno di 1,5 milioni all’anno, cui l’azienda ha finora potuto far fronte solo in parte, per mancanza di fondi ad hoc.

Allora ecco l’idea di rivolgersi al mercato per trovare un gestore in grado mettere in campo un’attività a 360 gradi: dalla manutenzione allo sviluppo economico. «Abbiamo scelto di puntare sulla procedura competitiva di negoziazione - spiega il direttore amministrativo dell’Asl Cristiano Camponi - perché ci permette di interagire con gli operatori in piena legittima e di affinare così i contenuti del capitolato a base di gara». In questo modo, aggiunge ancora Camponi, «possiamo anche verificare in corsa la bancabilità del progetto». Rispetto a una procedura di gara tradizionale, la procedura competitiva di negoziazione permette all’azienda negoziare con gli operatori le offerte, con l’obiettivo di mettere a punto la soluzione migliore per la stazione appaltante. Una formula che si addice agili appalti più complessi, anche sotto il profilo finanziario, a patto che a gestire la gara si trovi un’amministrazione dale spalle larghe. Un aiuto a mantenere tutta la procedura nei binari corretti - si tratta di una delle prime gare bandite in Italia con questa formula -, è arrivato anche dall’Autorità Anticorruzione che garantisce un’attività di «vigilanza collaborativa» nella gestione dell’appalto.

Ad essere affidati al nuovo gestore saranno una serie di immobili di grande valore storico situati nel complesso dell’azienda ospedaliera, dunque nel quartiere San Giovanni di Roma (presidi San Giovanni, Santa Maria e Britannico). «Alcune di queste sale storiche - precisa Camponi - sono usate già oggi per convegni o altri eventi». Per questo l’azienda si aspetta che a partecipare non siano imprese singole, ma gruppi di imprese in cui lavorino fianco a fianco società esperte nella gestione del patrimonio immobiliare di tipo storico, aziende capaci di organizzare e gestire attività museali, congressi, eventi, formazione, ma anche imprese di costruzione in possesso di tutta una serie di qualifiche Soa relative non solo agli interventi su beni tutelati (Og2).

Chi vincerà la gara avrà diritto a gestire per il patrimonio immobiliare per un periodo che sarà oggetto di negoziazione, ma che l’azienda indica in circa dieci anni, con variazioni al rialzo o al ribasso «per effetto del volume di investimenti che l’operatore economico riterrà di proporre in base al suo progetto di gestione e di intervento strutturale». Il valore della concessione è stimato in 59 milioni, quello degli investimenti non può essere inferiore a 21 milioni al lordo dei ribassi s’asta, tenuto conto che il rapporto tra valore della concessione e investimenti non potrà essere inferiore al 35,71%.

Tra gli elementi di valutazione delle offerte ci sarà che il canone annuale da corrispondere all’azienda sanitaria. L’importo, suscettibile di variazioni al rialzo in sede di gara, parte da una base minima di poco superiore a 970mila euro. Altri parametri di selezione delle offerte - ognuno dei quali suddiviso in un ampio ventaglio di sub-criteri saranno la qualità delle progettazioni (20 punti), l’efficienza della gestione (20 punti), l’efficacia della programmazione (15 punti), la tutela del patrimonio vincolato e la previsione di soluzioni innovative (anche per le persone disabili, in tutto 10 punti) e le eventuali proposte aggiuntive (ultimi 5 punti per la parte tecnica). Gli altri 30 punti saranno distribuiti sulla base dell’offerta economica relativa al canone. Per partecipare alla gara c’è tempo fino all’11 marzo

Il bando pubblicato nella Gazzetta europea

Tutti i documenti di gara in un file unico

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