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Ripresa nei lavori dei Comuni: +29% nelle aggiudicazioni 2017, dopo il crollo 2016

di Alessandro Arona

Nei dati delle aggiudicazioni di lavori pubblici (sopra il milione di euro) - elaborate da Cresme Europa Servizi in esclusiva per «Edilizia e Territorio» - si registra un primo importante segnale di inversione di tendenza negli appalti dei Comuni. Dopo il -26% negli importi (-37,8% nel numero) delle aggiudicazioni 2016, con anche i bandi (sempre del 2016, sempre dei Comuni) a scendere dell'11% nel numero e nel 27% nell'importo, nel primo trimestre 2017 le aggiudicazioni di lavori degli enti comunali sono salite del 28,9% negli importi, dai 569 milioni del gennaio-marzo 2016 ai 733 milioni dello stesso periodo di quest'anno, facendo tuttavia segnare un calo del 29,8% nel numero, da 188 a 132 esiti.
Si tratta dunque di alcune gare di importo medio-alto andate a buon fine, in un complesso che però è ancora in discesa come numero. Nel primo trimestre 2017 i bandi dei Comuni continuano infatti a calare, -21% da 1.375 a 1.080 milioni di euro, con numero sostanzialmente stabile (+3,8% da 2.610 a 2.710).

Parliamo sempre di appalti sopra il milione di euro, perché sotto è sempre possibile la procedura negoziata, dunque i dati sulle aggiudicazioni non sono del tutto affidabili e confrontabili tra periodi diversi.

Nel complesso il trend delle aggiudicazioni di lavori pubblici è in calo: -9,5% in valore e -24,8% nel numero nel 2016 (rispetto al 2015 ) - vedi i dati 2016 - e -5,9% nell'importo e -26,1% nel numero nel primo trimestre 2017 (vedi la tabella 1° trimestre 2017).

Per quanto riguarda gli enti locali, invece, come vedremo, il dato preoccupante è il calo del 15% della spesa effettiva per investimenti nel 2016, proprio nell'anno in cui si pensava che l'addio al Patto di Stabilità locale avrebbe "stappato" la voglia di lavori pubblici degli enti locali.

I DATI COMPLESSIVI DELLE AGGIUDICAZIONI
Nel trend complessivo di calo delle aggiudcazioni va segnalato nel primo trimestre 2017 (tabella) una ripresa dell'Anas , che sale da 113 a 218 milioni (+92,8%) con maxi accordi quadro di importo medio (il numero degli esiti è infatti sceso da 33 a 12), ma questo dopo un 2016 molto negativo, -40,7% degli importi, da 1.498 a 888 milioni di euro, e -20% nel numero (da 167 a 133 aggiudicazioni).
In discesa anche le aggiudicazioni delle ferrovie, anche se siamo su livelli molto alti e non tutto va a gara di evidanza pubblica (si veda il focus).

I DATI DEI COMUNI
Le aggiudicazioni dei lavori dei Comuni sono scesi nel 2016 a livelli molto bassi, 2,6 miliardi di euro, -26% sul 2015 e pari a circa il 55% rispetto al valore dei bandi pubblicati nello stesso anno, mentre nel mercato complessivo dei lavori pubblici le aggiudicazioni valevano lo scorso anno il 73% dei bandi.
Il dato che preoccupa è tuttavia la discesa della spesa effettiva per investimenti, come segnala la Corte dei Conti nel «Rappprto 2017 sul coordinamento della finanza pubblica». A pagina 232 si segnala (dati Siope) che la spesa effettiva per investimenti di tutti gli enti locali è scesa dai 17,576 miliardi di euro del 2015 ai 14,873 del 2016 (-15,4%, con i Comuni in particolare a scendere da 10,9 a 9,2 miliardi (-15,2%).
«La spesa di investimenti dei Comuni nel 2016 - scrive la Corte dei Conti - si attesta a 9,3 miliardi, tornando ai livelli del 2014 e registrando rispetto all'anno precedente una flessione del 15,2 per cento. Il 2015 sembrava aver rappresentato per i Comuni l'anno di svolta per la spesa in conto capitale, sbloccando un andamento negativo che continuava a replicarsi ormai da molti anni, ma la nuova battuta d'arresto rilevata nel 2016 ridimensiona fortemente quel risultato positivo che sembra rimanere un picco isolato e non un segnale di una ripresa strutturale degli investimenti locali. Le cautele espresse da più parti di fronte a un dato 2015 in deciso rialzo che si temeva fortemente condizionato dai pagamenti finali riferiti alla programmazione comunitaria 2007-2013, si sono rivelate fondate: sono infatti soprattutto gli enti delle Regioni del Sud e delle isole (dove si concentra la maggior parte dei progetti legati alla programmazione comunitaria) a registrare la flessione più consistente proprio in considerazione dello straordinario rialzo registrato nel 2015. In controtendenza invece i Comuni del nord che riescono a reagire al calo riportato nel 2015 con un incremento della spesa 2016 del 4,7 per quelli del Nord-Ovest e del 15,2 del nord est. I Comuni del centro rappresentano invece l'unica area in cui il trend negativo degli investimenti caratterizza l'intero triennio e nel 2016 si rafforza passando da -5,6 del 2015 a -14,8 per cento».

La tipologia di investimenti fissi su cui si sono concentrate le risorse dei Comuni nel 2016 riguarda principalmente - come per le Regioni - le vie di comunicazione (23,6 per cento), seguite dalle opere sui fabbricati civili ad uso abitativo commerciale ed istituzionale, in cui sono ricompresi gli edifici scolastici (19,4 per cento) e dalle due categorie più residuali: altre infrastrutture (13,2 per cento) e altri immobili (17,8 per cento). Nel confronto con il 2015 le spese per le vie di comunicazione, pur rimanendo la voce più rilevante degli investimenti fissi, presenta una consistente flessione, mentre risultano in aumento le opere sui fabbricati (+5,3 per cento), le strade ferrate e materiali di esercizio (+15,3 per cento), gli impianti sportivi e le opere per i cimiteri. La voce di spesa relativa ai fabbricati presenta in tutte le aree un livello superiore al 2014 (anche per i Comuni del Sud dove si registra nel 2016 una flessione rispetto all'anno precedente).

Lavori pubblici, le aggiudicazioni sopra il milione di euro del 1° trimestre 2017

Lavori pubblici, le aggiudicazioni sopra il milione di euro del 2016 e 2015

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