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Concessioni, il Politecnico di Milano sfora il tetto del 30% per il contributo pubblico

di Alessandro Arona

Parte con una doppia innovazione l'iniziativa del Politecnico di Milano, in accordo con il Comune, per realizzare in concessione una nuova residenza universitaria in zona Città studi, sull'area comunale «centro balneare Guido Romano» (nella foto il campus Certosa del Politecnico in via Mario Del Monaco, già realizzata).

La prima innovazione salta all'occhio subito, nell'avviso pubblicato a metà agosto: il Polimi utilizza, tra le prime amministrazioni in Italia, il nuovo istituto della «consultazione preliminare», introdotto dall'articolo 40 della direttiva Ue 2014/24 (appalti pubblici), recepita dall'articolo 66 del Codice (dlgs 50/2016). In pratica «consultazioni di mercato ai fini della preparazione dell'appalto e per informare gli operatori economici degli appalti da essi programmati e dei requisiti relativi a questi ultimi». La Pa, con questa procedura, può anche «sollecitare o accettare consulenze da parte di esperti o autorità indipendenti o di partecipanti al mercato». Le documentazioni acquisite nella consultazioni preliminari «possono essere utilizzate nella pianificazione e nello svolgimento della procedura di appalto, a condizione che non abbiano l'effetto di falsare la concorrenza e non comportino una violazione dei principi di non discriminazione e di trasparenza». L'articolo 66 del Codice riprende quasi alla lettera questo testo della direttiva.

La seconda innovazione è tra le righe, ma forse ancora più interessante. Per la realizzazione del progetto, per un investimento complessivo di 15,9 milioni di euro (residenze, libreria-caffè letterario, centro ristorazione, parco di quartiere, ristrutturazione piscina e spogliatoi, spazio multifunzione) il Politecnico presenta una struttura finanziaria (frutto degli studi di fattibilità) con contributo pubblico pari al 52,8% dell'investimento (i 15,9 milioni), e dunque superiore al tetto massimo del 30% fissato dall'articolo 165 comma 2 (ultimo periodo) del Nuovo Codice.
«Quella dell'articolo 165 - spiegano al Polimi - è una norma non presente nella direttiva, un vincolo non dettato dalle norme europee e in contrasto con le stesse, dunque da disapplicare».

Se questa interpretazione fosse giusta - e certo il Politecnico ha fatto e approfondirà le sue verifiche giuridiche prima di adottare tale decisione tesa alla disapplicazione - verrebbe rimosso uno degli ostacoli considerati più rilevanti, nel Nuovo Codice, per concessioni e Ppp (la stessa norma c'è infatti anche all'articolo 180 c. 6) (si veda l'intervento di Veronica Vecchi, Sda Bocconi).

L'operazione a cui pensa il Politecnico è frutto di un «accordo di collaborazione» con il Comune di Milano, in attuazione della delibera di Giunta Comunale n. 2263 del 14.11.2014 . L'area è infatti del Comune: la maxi piscina «Guido Romano» in via Ampere, in zona Città studi, con annessi spogliatoi e parco. Il Comune realizza in accordo con il Politecnico l'operazione, che consiste nell'affidare a un concessionario privato da una parte la ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria di piscina, spogliatoi e area verde, poi la realizzazione e gestione di un nuovo edificio per residenze universitarie (su aree comunali cedute in diritto di supeficie) e infine un "caffè letterario" e un "centro di ristorazione", questi ultimi con gestione diretta e rischio di mercato in capo all'operatore privato. In tutto un investimento di 15,9 milioni di euro, sulla base del progetto definitivo che sarà messo a gara (dopo la consultazione).

Più in dettaglio questi sono gli interventi (tutti gli importi comprendono oneri per la sicurezza, servizi di ingegneria e Iva):

A) Intervento A, residenza universitaria per 84 posti letto e investimento stimato di 7,2 milioni (compresi arredi e Iva). La residenza, così come gli interventi B e C, sarà realizzata preservando le attuali strutture perimetrali, portanti e non, dell'edificio prospicente via Ampère e si alzerà per cinque piani fuori terra. L'edificio dovrà essere in classe energetica A e e con domotica e telecontrollo.
B) Intervento B, libreria-caffè letterario, 650mila euro. Lo spazio sarà al piano terra del nuovo edificio prospicente via Ampère, al di sotto della residenza universitaria, contiguo al centro ristorazione e con accesso indipendente dall'esterno.
C) Intervento C, centro ristorazione, 4,5 milioni di euro. Sarà sempre al piano terra del nuovo edificio, e con accesso indipendente dall'esterno.
D) Intervento D, parco di quartiere, 800mila euro. Lo spazio retrostante la nuova residenza universitaria rimarrà destinato a spazio pubblico verde attrezzato. L'Intervento riguarderà la manutenzione straordinaria del verde, degli spazi esterni (pavimentazioni, cordoli, percorsi sterrati, etc.) e dell'arredo urbano.
E) Intervento E, piscina e spogliatoi, interventi di manutenzione straordinaria e/o ristrutturazione, 1,8 milioni. Gli interventi di ristrutturazione riguardano una superficie di ca. 900 m2 mentre gli interventi di manutenzione straordinaria si concentreranno sulla vasca e gli spazi adiacenti e prospicenti la stessa.
F) Intervento F, spazio multifunzionale e di rappresentanza, sempre al piano terra, 380mila euro.

I numeri potrebbero cambiare a valle della consultazione, ma il piano finanziario proposto dal Politecnico prevede un contributo pubblico superiore al 50%, circa il 53% (8,4 milioni). Siamo dunque oltre il 50% imposto come tetto massimo dalle regole Eurostat per il projec t financing, dunque l'investimento dovrà essere contabilizzato "on balance", come opera pubblica. Ma soprattutto non sarebbe rispettato l'articolo 165 c. 2 del Codice, che impone per le concessioni il tetto del 30% al contributo pubblico.

Gli interventi D, E e F sarebbero in sostanza opere pubbliche cedute al Comune; per la residenza (A) verrebbe trasferito al privato il rischio di disponibilità (a fronte del pagamento di un corrispettivo variabile basato prevalentemente sulla qualità della gestione), mentre B e C (libreria e centro ristorazione) sarebbero a rischio di mercato, con gestione e introiti al privato.

Le richieste di partecipazione alla consultazione («manifestazione di interesse») devono essere presentate al Politecnico entro il 29 settembre, poi ci sarà una riunione con tutti e la possibilità degli operatori di inviare proposte scritte.

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