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Appalti: non basta la spinta degli accordi Anas, a luglio il mercato perde il 41%

di Alessandro Lerbini

Lo sprint dell'Anas di luglio non basta per far risalire il mercato dei lavori pubblici. Le difficoltà nel pubblicare bandi incontrate dalle stazioni appaltanti dal 19 aprile, data di entrata in vigore del nuovo codice appalti, sembrano superate ma lo stop del settore della durata di circa un mese si fa sentire sul risultato totale degli appalti di lavori.

Secondo i dati forniti dall'osservatorio Cresme Europa Servizi, da gennaio a luglio sono stati promossi 9.564 bandi per un valore di 11,218 miliardi. Rispetto allo stesso periodo del 2015, il numero perde il 7,6% e il valore il 16,6 per cento. Il mese scorso l'unico ente a chiudere in positivo è stato l'Anas che ha pubblicato complessivamente 132 bandi (+288%) per 398 milioni (+305%). La spinta arriva soprattutto dagli accordi quadro dell'operazione #bastabuche, che prevedono la manutenzione straordinaria programmata pluriennale delle strade e autostrade nazionali di competenza della società pubblica. Sulla Gazzetta del 29 luglio sono usciti cinque bandi per un valore complessivo di 295 milioni suddivisi in aree territoriali: Nord, Centro e Sud, ciascuno da 80 milioni, Sicilia da 40 milioni e Sardegna da 15 milioni.
Tra gli altri bandi promossi dall'Anas a luglio va segnalato anche quello che permetterà di trasformare 30 case cantoniere in hotel.
Complessivamente a luglio il mercato dei bandi ha registrato 1.392 gare (-21%) per 1,882 miliardi (-41%, sul dato pesa il maxibando per l'Alta velocità del Brennero, lotto Mules 2-3 da 1,37 miliardi, promosso a luglio 2015).

Le amministrazioni comunali, pur perdendo il 6% delle gare (5.796) e il 26% dei valori (5,6 miliardi) si confermano in vetta alla graduatoria per enti nei primi sette mesi dell'anno. Seguono le aziende speciali con 726 bandi (-13%) per 2 miliardi (-15%) e le ferrovie che hanno indetto 83 opere pubbliche (-20%) per 1,3 miliardi (-55%).
In flessione anche l'edilizia abitativa con 226 gare (-14%) per 204 milioni (-38%) e quella sanitaria con 337 appalti (-14%) per 537 milioni (-25%).

Tutte in negativo le classi d'importo. Solo il valore dei bandi oltre i 50 milioni fa registare un incremento (+4,5%) grazie al totale di 4,2 miliardi di maxiopere andate in gara. I cali maggiori arrivano dalle classi tra 500mila euro e un milione (-35,9%) e tra 15 e 50 milioni (-34%).

La top ten dello scorso mese è aperta da due bandi Italferr per la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori per la realizzazione della linea ferroviaria Napoli-Bari, tratta Napoli - Cancello (valore 400 milioni) e per la tratta Cancello-Frasso Telesino (356 milioni).

I dati Cresme sui bandi

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