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Bracciano, concessione da 338 milioni per realizzare e gestire un ecodistretto

di Alessandro Lerbini

Una maxiconcessione da 338 milioni per un impianto trattamento rifiuti in provincia di Roma. A promuovere l'operazione è Bracciano Ambiente Spa che affida ai privati la progettazione definitiva, esecutiva, realizzazione e gestione di un ecodistretto costituito da un impianto di preselezione Rsu con recupero spinto delle frazioni riciclabili e di valorizzazione delle frazioni da Rd non biodegradabili, e di un impianto per il compostaggio della Forsu e digestione anaerobica.

L'area dove saranno realizzate le opere ricade nella parte meridionale del territorio del Comune di Bracciano, in località Cupinoro, a circa 6 km dal centro abitato. L'importo dell'intervento, riferito alla progettazione e ai lavori, è di 27,2 milioni. Il valore stimato della concessione di 338 milioni è stato determinato dal piano economico-finanziario redatto dallo studio d'ingegneria Martino associati ed è calcolato sul fatturato totale del concessionario per tutta la durata del contratto di concessione, pari a 20 anni, quale corrispettivo dei lavori e dei servizi.

L'ente appaltante metterà a disposizione le aree, di proprietà dell'Umiversità agraria di Bracciano, godute dall'università di Bracciano sine die e già oggetto di mutamento di destinazione d'uso sulle quali verrà realizzato l'ecodistretto, per il periodo di 20 anni consecutivi.

Il corrispettivo per il concessionario sarà costituito da tutti i ricavi derivanti dalla gestione dell'ecodistretto al netto della quota percentuale spettante alla stazione appaltante, comunque non inferiore a un milione.

È ammessa per il concorrente la possibilità di rimodulare, nel rispetto dei quantitativi massimi di rifiuti autorizzati dalla Regione Lazio, i diversi flussi sulla base di valutazioni di propria convenienza. Consentita anche la possibilità di affidare al concessionario la gestione dell'esistente impianto di trattamento depurativo per l'ottimizzazione dell'impianto di compostaggio e di digestione anaerobica

Le proposte dovranno pervenire all'ente entro il 10 giugno.

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