Rifiuti speciali, il 43% è prodotto dalle demolizioni e ricostruzioni
Rapporto Ispra: produzione totale a quota 143 milioni di tonnellate
Cresce la produzione di rifiuti pericolosi in Italia. Quasi il 43% del totale dei rifiuti speciali viene dal settore delle costruzioni e demolizioni. È quanto emerge dalla diciannovesima edizione del Rapporto Rifiuti Speciali dell'Ispra , che ogni anno fornisce un quadro di informazioni oggettivo e puntuale sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi. Il lavoro, realizzato dall'Istituto in collaborazione con SNPA, esamina oltre 60 indicatori proposti a livello nazionale.
Innanzitutto quindi aumenta (del 3,3%) la produzione dei rifiuti speciali in Italia che arriva così a superare i 143 milioni di tonnellate. I rifiuti non pericolosi, che rappresentano il 93% del totale di quelli prodotti, crescono di oltre 4 milioni di tonnellate (+3,3%), mentre quelli pericolosi di 376mila tonnellate (+3,9%). Confermata l'incidenza del settore costruzioni e demolizioni sulla produzione complessiva: con oltre 60 milioni di tonnellate è quello che concorre maggiormente (42,5% del totale prodotto), seguito dalle attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento – ad esempio, le bonifiche - (oltre 38 milioni di tonnellate prodotte che contribuiscono al 26,5% del totale) e dall'insieme delle attività manifatturiere la cui produzione, 28,6 milioni di tonnellate, sfiora il 20%. Le altre attività economiche contribuiscono, complessivamente, alla produzione di rifiuti speciali con una percentuale dell'11% (15,8 milioni di tonnellate).
Il rapporto Ispra
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di Celestina Dominelli