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Investimenti/2. Prevenzione del dissesto idrogeologico, sbloccati 116 milioni

di Massimo Frontera

La provincia di Bolzano incassa 16,4 milioni di euro per sistemare il bacino dell’Isarco e prevenire il rischio idrogeologico in una decina di territori. Al Friuli Venezia Giulia vanno 15,13 milioni circa per realizzare 13 diverse opere di difesa ambientale e messa in sicurezza idraulica, più altri 14,87 milioni per sette interventi su reti fognarie e depuratori. I comuni marchigiani di Falconara e Montemarciano ottengono 8 milioni di euro per opere di difesa costiera e, sempre nelle Marche, Ascoli Piceno, Ancona e Falconara ottengono sette milioni per intervenire su scolmatori e scarichi a mare. Nel comune laziale di Monterotondo arrivano invece 15 milioni per realizzare una variante stradale di collegamento alla Salaria. Infine c’è il Piemonte, che ottiene la quota maggiore di risorse: 40 milioni di euro per 16 interventi di difesa del suolo negli otto comuni capoluogo (Torino, Biella, Verbania, Vercelli, Novara, Asti, Cuneo, Alessandria).

È questo il riparto dei 116,4 milioni di euro del programma di interventi contro il rischio idrogeologico e la difesa delle coste che integra il piano operativo ambiente finanziato con i fondi Fsc 2014-2020. I fondi sono stati approvati con la delibera Cipe approvata il 22 dicembre scorso, ma che è stata pubblicata solo il 21 giugno scorso in «Gazzetta» (dopo la registrazione da parte della Corte dei Conti, il 4 giugno scorso).
L’articolazione finanziaria del programma ha un orizzonte temporale che inizia nell’annualità 2018, con 14 milioni, e arriva fino al 2024 e 2025, dove sono appostate le quote maggiori del finanziamento (rispettivamente 30 e 42,4 milioni di euro).

La delibera del Cipe e le schede dei progetti finanziati

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