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Porto di Napoli, accordo con Rfi per progettare insieme il collegamento con la rete ferroviaria

di Vera Viola

La cura del ferro arriva anche nel porto di Napoli. L’obiettivo dell’accordo firmato ieri da Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi, gruppo Fs) e Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centrale, è rendere possibile il collegamento tra lo scalo marittimo partenopeo, oggi isolato e con un unico collegamento fuori esercizio, con la rete ferroviaria nazionale. L’accordo istituisce un gruppo di lavoro congiunto che nei prossimi sette mesi individuerà gli interventi infrastrutturali necessari. Già sappiamo, però, che la soluzione progettuale previlegiata prevede la realizzazione di una nuova stazione e terminal ferroviario con modulo di 750 metri nell’area orientale dello scalo, a ridosso del nuovo terminal container, in prossimità dell’attuale stazione di Napoli San Giovanni Barra. In futuro, anche a Napoli sarà possibile effettuare operazioni di carico/scarico merci direttamente sulle banchine. In questo modo sarà incrementata la quota del traffico merci da e per il porto di Napoli, uno dei porti core della rete europea dei Corridoi Ten-t.

Attualmente in Europa (Italia compresa) appena il 7% circa delle merci viaggia su ferroviaria, mentre strade e autostrade sono invase dai Tir. Una quota modesta, che però l’Unione europea vuole elevare fino al 30% entro il 2030. La cura del ferro, che è stata una priorità dell’ultimo governo con l’obiettivo di favorire il trasferimento delle merci dalla strada ai binari, ha avuto un impatto fortissimo anche sulle attività del gruppo Ferrovie dello Stato italiane (Fs). Coì si spiega la nascita, il primo gennaio 2017, del Polo Mercitalia, il raggruppamento delle società del gruppo Fs che operano nel trasporto merci e nella logistica. «Il Polo Mercitalia - spiega Renato Mazzoncini, amministratore delegato delle Fs - è nato proprio con l’idea di rilanciare nel Paese il trasporto merci su ferro. Una modalità che per troppi anni è stata considerata la cenerentola dei trasporti».

Il primo anno di attività di Mercitalia si è chiuso con due risultati significativi. Il primo riguarda il processo di risanamento di un’attività storicamente in perdita per le Fs. Nel 2017, per la prima volta nella storia del business merci delle Ferrovie italiane, sono stati generati flussi di cassa positivi (Ebitda) per 40 milioni di euro; il risultato netto resta negativo, tuttavia le perdite registrate nel 2015 e già dimezzate nel 2016 (prima della nascita di Mercitalia) sono state ulteriormente dimezzate nel 2017. L’obiettivo della società e del suo amministratore delegato, Marco Gosso, è raggiungere il break even operativo nel 2018, a fronte di una significativa crescita dei ricavi (pari a 1,04 miliardi di euro nel 2017, 40 milioni in più rispetto al 2016 e 90 in più sul 2015).

Per aumentare i ricavi, concordano Mazzoncini e Gosso, «è necessario trattare le merci come fossero viaggiatori», altrimenti non c’è nessuna possibilità di strapparle ai Tir e spingere al massimo sulla qualità del servizio. Nel solco di questi obiettivi, ecco la seconda novità anunciata ieri a Milano dai vertici delle Fs: il primo treno merci ad alta velocità del mondo (si veda quanto anticipato dal Sole 24 Ore del 5 aprile scorso). Parliamo di Mercitalia Fast, il nuovo servizio cargo di Mercitalia effettuato con treno Etr 500, il primo Frecciarossa, predecessore dell’attuale Frecciarossa-Etr 1000. In pratica, si tratta di un treno passeggeri adattato per il trasporto merci. Il Frecciarossa all cargo sarà operativo da ottobre 2018, sulla relazione Caserta-Bologna e viceversa, dai terminal Caserta Marcianise e Bologna Interporto. Tempo di viaggio 3 ore 20 minuti a una velocità media di 180 chilometri orari, da origine a destino.

Intanto nello stabilimento Bombardier di Vado Ligure, la produzione dei 40 locomotori Traxx DC3 per Mercitalia «prosegue nel rispetto dei tempi». Lo ricorda l’amministratore delegato di Bombardier Transportation Italia Luigi Corradi a margine della presentazione dei servizi Mercitalia. Corradi si dice «orgoglioso» di essere partner di «questa grande realtà industriale del Paese».

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