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Mobilità sostenibile, pronti 37 progetti per 76 milioni. Governo a caccia di risorse per altre 45 opere

di Giuseppe Latour

Finanziamenti già pronti per 37 progetti, dal valore complessivo (cofinanziamento incluso) di 76,3 milioni di euro. E altri 45 progetti a caccia di risorse: il Governo dovrà trovare, nei prossimi mesi, 42,7 milioni di euro. La prima fase del programma nazionale di mobilità sostenibile, lanciato dalla legge di Bilancio 2016, si sta chiudendo in questi giorni. Il ministero dell'Ambiente, infatti, ha completato il decreto che finanzia i progetti e lo ha inviato in Parlamento per i pareri finali. Subito dopo ci sarà la pubblicazione e la distribuzione materiale del denaro. Anche se molti rischiano di restare a bocca asciutta.

Il programma nazionale di mobilità sostenibile prende le mosse dalla legge di Bilancio 2016 e prevede, nel limite di 35 milioni di euro, il finanziamento di progetti presentati da uno o più enti locali "riferiti ad un ambito territoriale con popolazione superiore a 100mila abitanti, diretti a incentivare iniziative di mobilità". Si tratta di progetti come car pooling, car sharing, bike sharing, percorsi protetti di spostamento a piedi, programmi per la riduzione del traffico e dell'inquinamento, buoni mobilità per l'utilizzo di mezzi sostenibili. Insomma, tutto quello che consente di aumentare l'uso dei mezzi pubblici e in condivisione.

La manovra prevedeva un decreto per definire i criteri di presentazione dei progetti e un secondo provvedimento per individuare i progetti ammessi a finanziamento, con relativi enti beneficiari. Adesso, siamo arrivati a questo secondo passaggio, con l'invio del provvedimento da parte del ministero dell'Ambiente in Parlamento per i pareri. Alla scadenza del termine sono stati presentati 114 progetti dal valore complessivo di 214,1 milioni di euro: coinvolgono complessivamente 483 enti locali distribuiti su tutto il territorio nazionale, con l'esclusione di Basilicata e Valle d'Aosta.
Una parte delle istanze è stata esclusa per incompletezza della domanda, mentre in altri casi sono state richieste integrazioni. "La presentazione della documentazione integrativa per la completezza delle istanze si è perfezionata in data 5 aprile 2017". Da quel momento la commissione di valutazione ha selezionato le singole proposte, chiudendo i suoi lavori il 30 maggio scorso. Sulla base di questi risultati, è stato preparato il decreto di riparto.

C'è, così, una quota di progetti che rientra nel tetto di finanziamenti, pari a 35 milioni di euro. Sono in tutto 37, con 42,7 milioni a carico degli enti locali e 33,5 milioni a carico dello Stato: il loro valore totale è di 76,3 milioni di euro. In testa alla classifica delle regioni più virtuose ci sono la Lombardia e il Veneto, che hanno ricevuto fondi per sei progetti, subito dietro troviamo l'Emilia Romagna con cinque progetti, mentre il Piemonte se ne aggiudica quattro. In assoluto, Torino è la città che ha totalizzato il punteggio più alto di tutta la graduatoria, seguita da Padova e Modena.

Accanto a questi progetti già finanziati, c'è un altro pacchetto di programmi giudicati ammissibili ma che non hanno trovato spazio nel perimetro di questi 35 milioni. Si tratta di 45 progetti per un valore totale di 90,3 milioni di euro: 42,7 da cofinanziare tramite risorse ministeriali e 47,5 milioni di euro a carico degli enti locali. Va precisato che non tutto sarà finanziato. Sono una trentina i progetti presentati dai Comuni che non hanno raggiunto la sufficienza o che sono stati dichiarati irricevibili. Il peggiore di tutti è stato disegnato dall'Unione montana dei Comuni del Mugello: appena quattro punti contro i 66 del primo classificato.

Il testo del decreto

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