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Consumo del suolo, nonostante la crisi edificati in sette mesi 30 ettari al giorno

di Giuseppe Latour

Da novembre 2015 a maggio 2016, nonostante la crisi economica che ne ha rallentato la velocità, l'Italia ha consumato quasi trenta ettari di suolo al giorno, per un totale di 5mila ettari di territorio. Pur con una velocità ridotta, che si attesta quest'anno sui tre metri quadri al secondo, il consumo di suolo continua inesorabilmente ad aumentare cancellando, al 2016, 23mila km quadrati, il 7,6% del territorio nazionale. E per il futuro le previsioni dell'Ispra, che ha ipotizzato gli scenari di trasformazione del territorio italiano al 2050, parlano nel migliore dei casi di una perdita di ulteriori 1.635 km quadrati.

Sono numeri del rapporto sul consumo di suolo che l'Istituto ha presentato giovedì 22 alla Camera. Dal Rapporto emerge che dagli anni ‘50 al 2016, il consumo di suolo nazionale è passato dal 2,7% al 7,6%, con una crescita del 184%. In tutto sono 15 le regioni che hanno perso una percentuale di suolo superiore al 5%; tra queste Lombardia, Veneto (entrambe con oltre il 12%) e Campania (oltre il 10%), mentre gli incrementi maggiori in valori assoluti, sono avvenuti in Lombardia (648 ettari di nuove superfici artificiali), Sicilia (585 ettari), e Veneto (563).

Quella di Monza e della Brianza, in particolare, è la provincia con la percentuale più alta di consumo di suolo rispetto al territorio amministrato (oltre il 40%), con una crescita ulteriore, tra il 2015 e il 2016, di 22 ettari. Seguono Napoli e Milano (oltre il 30%), Trieste, Varese, Padova e Treviso. Tra queste, l'incremento maggiore si registra nella provincia di Treviso (186 ettari tra il 2015 e il 2016, il valore più alto in assoluto a livello nazionale).

Nei comuni italiani la crescita percentuale maggiore delle superfici artificiali è avvenuta a Calcio (in provincia di Bergamo, cresciuto del 9,5%), Oschiri (Olbia-Tempio, 7,4%), Altivole (Treviso, 6,9%), confermando che sono spesso comuni piccoli o medio piccoli che mostrano una maggiore tendenza a consumare suolo. Montalto di Castro (in provincia di Viterbo, con 65 ettari di nuovo consumo di suolo tra il 2015 e il 2016), Eboli (Salerno, 57 ettari), Roma (54 ettari) e Alcamo (Trapani, 52 ettari) sono i comuni dove l'incremento è stato maggiore in valore assoluto. Tra i comuni con più di 150mila abitanti, gli incrementi maggiori sono a Roma, quindi a Torino e Bologna.

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