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Abertis-Atlantia, in Spagna si valutano le barricate contro l'operazione

di L.G.

In Spagna si moltiplicano le voci di una possibile levata di scudi del governo iberico guidato da Mariano Rajoy contro l’offerta promossa da Atlantia su Abertis . In realtà, le armi appaiono in parte spuntate e i rumor potrebbero invece servire per fare da volano a quelle che potrebbero essere le ambizioni di Criteria, primo socio della compagnia spagnola con il 22,2% del capitale, ossia ottenere dalla holding italiana un prezzo leggermente più rotondo e un ruolo più operativo nella governance. Rispetto al prezzo, tuttavia, merita ricordare che, nonostante una nuova seduta debole per i titoli Atlantia, l’offerta di concambio premia ancora quei soci che vorranno sottoscrivere la proposta carta contro carta poiché offre una valorizzazione del titolo Abertis attorno a 17,2 euro, superiore dunque ai 16,5 euro che verranno pagati in contanti. Quanto alle possibili mosse del governo spagnolo, come già ricostruito, di fatto l’esecutivo ha potere di intervenire su due aspetti della proposta: da un lato ha diritto di gradimento rispetto al possibile cambio di azionista delle società che hanno in gestione le tratte autostradali spagnole, dall’altro può intervenire in caso di cambio di controllo di Hispasat, al 57% di Abertis. Nel primo caso, però, si fa notare che risulterebbe difficilmente argomentabile la ragione per cui in passato il governo non ha fatto una piega di fronte alla cessione di alcune tratte a pedaggio a investitori stranieri come Sacyr, Citi e a qualche fondo di private equity mentre oggi sarebbe pronto a stoppare l’Italia. Come si potrebbe giustificare una simile reazione? Da molti potrebbe essere percepita come una semplice ripicca rispetto a quanto fatto dal governo italiano nel 2006 quando venne bloccato il primo progetto di nozze tra Abertis e l’allora Autostrade. Ecco perchè, si fa intendere, è più probabile che l’esecutivo non intervenga direttamente sull’operazione ma si limiti, nel caso, a non rinnovare le concessioni prossime alla scadenza. In questo caso, le società coinvolte sarebbero due, ossia Aumar e Acesa. Due realtà che valgono oltre 600 milioni di ebitda l’anno, più della metà del margine operativo lordo che viene prodotto dalla Spagna (1,07 miliardi). Quanto a Hispasat, il governo l’ha definito un asset strategico e per questo ha mantenuto una sorta di potere di veto rispetto a possibili modifiche nell’azionariato. Ancora una

volta, però, se è stato consentito a Eutelsat di entrare nel business dei satelliti spagnoli perchè non dovrebbe essere permesso all’Italia? Tanto più che Atlantia, offre molto di più di quanto aveva proposto Abertis dieci anni fa: manterrà il marchio del gruppo iberico, la società resterà quotata e avrà il timone delle nuove attività in America Latina.

Possibile a questo punto che forse quel che si cerca è solo un posto nella governance di Atlantia con un profilo più operativo. Oggi, se Criteria dovesse consegnare all’Opas tutte le proprie azioni di fatto sarebbe il secondo azionista con circa il 15% del capitale ma potrebbe esprimere tre consiglieri su 18.

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