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L'Art chiede un contratto Rfi «più pesante» su indicatori progettuali e sanzioni

di A.A.

L'Autorità dei Trasporti "mette sotto" Rfi (Gruppo Fs) in vista del prossimo contratto di programma Rfi, che sarà elaborato a valle dei nuovi finanziamenti per circa 10 miliardi di euro in arrivo per infrastrutture ferroviarie con il Dpcm investimenti (coma 140 Bilancio 2017). Il parere 1/2017 dell'Autorità Trasporti guidata da Andrea Camanzi, infatti, che ha per oggetto «Parere al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sull'Aggiornamento 2016 del Contratto di Programma - parte investimenti 2012-2016 (CdP-I)...», cioè l'Addendum 2016 approvato per legge nel novembre scorso, dunque già operativo, ma di fatto avrà effetti sul prossimo contratto.

In linea generale l'Autorità chiede a Rfi e Mit di «allineare tempi e modalità di definizione del CdP-I con quelli della regolazione tecnica ed economica del sistema ferroviario», da una parte, cioè gli atti di Rfi che (sotto la vigilanza dell'Autorità) regolano l'accesso degli operatori all'infrastruttura ferroviaria; «e della pianificazione istituzionale dei trasporti ai diversi livelli territoriali», dall'altra, e cioè i nuovi strumenti di programmazione delle infrastrutture definiti dal Codice appalti (Pgtl e Dpp).

A questo proposito, in particolare, l'Autorità evidenzia che il Contratto Rfi deve conformarsi alle Linee guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche, di recente adottate dallo stesso Ministero delle infrastrutture e trasporti.

Indicatori di qualità
Nel merito, l'Autorità segnala la necessità che, come indicato dal citato d.lgs.112/2015, gli indicatori di prestazione e di qualità (in termini, ad esempio, di velocità di regime ed affidabilità, soddisfazione dell'utente e capacità della rete) vengano espressi in modo da meglio evidenziare i benefici attesi dagli investimenti a vantaggio delle Imprese Ferroviarie e degli utenti.

Registro dei beni
Viene altresì richiamata l'opportunità che le informazioni contenute nel contratto di programma tengano conto dell'obbligo del gestore – previsto dal d.lgs. 112/2015 – di predisporre ed aggiornare il Registro dei Beni, corredato delle spese dettagliate ed utilizzato per valutare il finanziamento necessario alla riparazione, rinnovo e potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria.

Monitoraggio e sanzioni
Secondo l'Autorità, appare poi opportuno individuare specifici strumenti di monitoraggio del corretto adempimento degli obblighi contrattuali da parte del Gestore, attesa la limitata incidenza delle sanzioni previste in rapporto al volume di finanziamenti contemplato dal contratto in esame (circa 9 Mld di euro per il solo 2016). In tal senso occorre, secondo l'ART, rafforzare l'obiettivo di deterrenza delle sanzioni, sia rispetto all'importo complessivo delle opere sia rispetto allo scostamento prestazionale commisurando proporzionalmente la penale all'entità del danno subito dal committente.

Il parere dell'Autorità Trasporti sul Contratto Rfi - Investimenti

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