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Ferrovie/1. Nasce il polo Mercitalia: rivoluzione nel business logistica

di Marco Morino

Risanare e riportare in utile il business del trasporto merci, un’attività strutturalmente in perdita per il gruppo Fs Italiane ma che rappresenta circa 1/7 del volume d’affari e poco meno dell’8% dell’organico complessivo del gruppo Fs. Presentarsi al mercato, cioè al mondo delle imprese e degli operatori della logistica e del trasporto merci, come un unico interlocutore, ovvero facendo in modo che i clienti possano beneficiare di tutti i servizi offerti dalle diverse società della nuova realtà industriale senza però doversi preoccupare di interagire con più soggetti diversi.

Ecco le fondamenta sulle quali è basato il Polo Mercitalia, la nuova struttura del gruppo Fs Italiane che si candida a essere il soggetto trainante, nel Paese, del business del trasporto merci e della logistica integrata. Oggi il trasporto ferroviario ha una quota di mercato modesta, circa il 9%, ma secondo le Fs gli spazi di miglioramento sono enormi.

Il Polo Mercitalia è stato presentato, ieri, alla Stazione Centrale di Milano dal top management del gruppo Fs guidato dall’amministratore delegato Renato Mazzoncini. All’evento è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio.

Il Polo raggruppa in un’unica grande realtà tutte le società di Fs Italiane attive, a vario titolo, nel business del trasporto merci e della logistica (si veda il grafico in pagina): la capogruppo sub-holding Mercitalia Logistics controllata al 100% da Fs Italiane; Mercitalia Rail (maggiore player italiano del settore con 500 milioni di fatturato annuo); gruppo TX Logistik (con base in Germania, ma attivo in diversi Paesi europei); Cemat (terzo player europeo del combinato); Mercitalia Transport & Services; Mercitalia Terminal; TerAlp (Terminal AlpTransit) e Tlf.

Il Polo Mercitalia, sottolinea l’ad di Mercitalia Logistics Marco Gosso, avrà il compito di risanare e rilanciare il business merci del gruppo, sviluppando soluzioni integrate di trasporto merci e logistica che valorizzino il trasporto merci per via ferroviaria puntando a raggiungere l'utile già nel 2018 e al raddoppio dei ricavi in dieci anni (dal miliardo fatturato nel 2016 a oltre due miliardi nel 2026). In particolare, il risultato netto del Polo Mercitalia dovrebbe chiudere con un attivo pari a tre milioni di euro già nel 2018, dopo le forti perdite operative degli ultimi anni (800 milioni di perdite tra il 2011 e il 2015).

«Il raggruppamento delle società operative in un unico Polo - sottolinea Mazzoncini - consentirà di ottimizzare i servizi: i clienti potranno confrontarsi con un unico interlocutore, con conseguente risparmio di tempo e risorse». Il Polo Mercitalia (4mila dipendenti) prevede nel piano industriale 2017-2026 investimenti per 1,5 miliardi di euro: oltre un miliardo per il materiale rotabile, 100 milioni per i terminal intermodali (previsti nuovi impianti a Milano, Brescia e Piacenza) in asse con il Gottardo e il corridoio Reno-Alpi (Genova - Rotterdam), 100 milioni per l'information technology & sicurezza e circa 250 milioni in acquisizioni di aziende per espandere il business. Si tratta dell'investimento complessivo più significativo che le Ferrovie italiane abbiano mai fatto nel settore delle merci.

Un'attenzione particolare verrà dedicata al rilancio delle attività internazionali che hanno il punto di forza in Tx Logistik, la società del polo con base in Germania che ambisce a diventare leader nei servizi di trazione ferroviaria, da e per l'Italia, sui grandi corridoi europei di traffico merci transalpini. «Il Paese - commenta il ministro Delrio - ha bisogno di questa cura del ferro e la logistica ferroviaria è un settore decisivo per lo sviluppo dell’economia. Amo ripetere che se l’Italia avesse la logistica della Germania, il Pil italiano sarebbe superiore a quello tedesco. Per colmare i ritardi è necessario sviluppare un pensiero logistico integrato, collegando i porti marittimi alla rete ferroviaria e facendo in modo che i treni, sulle lunghe percorrenze, risultino più competitivi del Tir».

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