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Aeroporti/1. Crescono gli investimenti: 4 miliardi di euro nei prossimi cinque anni

di Francesco Nariello

Investimenti negli aeroporti italiani per quasi 4 miliardi di euro in cinque anni. Di cui, oltre i tre quarti - circa 3 miliardi rispetto agli 1,8 miliardi degli scorsi cinque anni (+66%) - relativi ai tre maggiori sistemi aeroportuali italiani (Roma, Milano e Venezia), mentre il resto, circa 927 milioni (escluso finanziamento pubblico), distribuiti tra gli altri 27 scali sparsi sul territorio nazionale.

Sono questi gli investimenti "diretti" che - in base alle ultimo resoconto elaborato da Enac - saranno messi sul piatto dai gestori aeroportuali di qui al 2021, ai quali si aggiungeranno tutte le risorse che si muovono "intorno" ai principali hub, in particolare per i progetti di collegamento infrastrutturale agli scali - considerati "strategici" anche dal piano nazionale degli aeroporti varato un anno fa - in particolare sul fronte ferroviario.

A spingere - ed a rendere in alcuni casi sempre più improrogabili - le spese per l'aumento della capacità e al miglioramento della qualità dei servizi negli aeroporti è la costante crescita del traffico: il sistema italiano, nel suo complesso, ha registrato lo scorso anno un incremento del 4,5% (in linea con il trend 2014), superando i 157 milioni di passeggeri: una tendenza confermata nei primi otto mesi 2016 (+4,3%). A trainare sono i maggiori scali nazionali, come Fiumicino, con un milione di passeggeri in più tra gennaio e agosto rispetto allo stesso periodo 2015 (+3,2%) o Venezia (+9,8%).

ROMA FIUMICINO
Nel panorama nazionale, lo sviluppo di Fiumicino costituisce un capitolo a parte. L'aeroporto gestito da Adr, infatti, rappresenta di gran lunga il primo scalo nazionale ed è in continua crescita: ha superato i 40 milioni di passeggeri nel 2015 e si prevede un incremento continuo del traffico nei prossimi decenni, che dovrà essere accompagnato da un adeguamento progressivo delle infrastrutture.
Il Leonardo da Vinci potrà contare, tra 2017 e 2021 - sempre in base agli ultimi aggiornamenti Enac -, su quasi 2 miliardi di euro, ai quali si aggiungono, precisa Adr, i circa 400 milioni per interventi realizzati e in completamento entro fine 2016 (si veda, per maggiori dettagli, l'articolo sugli investimenti previsti entro il biennio nello scalo capitolino). La principale opera che sarà chiusa entro l'anno è l'ex Molo C - investimento complessivo di 390 milioni spalmato su diverse annualità per una capacità aggiuntiva oltre 6 milioni di passeggeri l'anno -, con l'area di imbarco internazionale "E", cui sarà collegato il nuovo molo, operativa entro dicembre, fa sapere la società di gestione dell'aeroporto romano.
Nei prossimi mesi prenderanno il via anche i lavori per la nuova area di imbarco A del T1 (Terminal Alitalia) la cui realizzazione è prevista entro il 2019 (costo stimato, secondo Enac, circa 170 milioni). Per il prossimo anno, in generale, è programmata una spesa di circa 330 milioni di euro (con opere completate per 98 milioni).

ROMA CIAMPINO
A completare il quadro per il sistema aeroportuale romano c'è Ciampino (5,8 milioni di passeggeri nel 2015), dove nel periodo 2017-21 saranno investiti circa 73 milioni (distribuiti soprattutto tra terminal e infrastrutture di volo), ma per il quale - precisa Enac - con il nuovo masterplan si prevede un ridimensionamento dei movimenti.

MILANO MALPENSA
Discorso diverso per il sistema aeroportuale milanese gestito da Sea. In base ai dati forniti da Enac, gli investimenti previsti entro il 2020 nei due scali di Linate e Malpensa ammontano a 579 milioni di euro: qui la seconda fase di interventi previsti dal contratto di programma ha preso il via già quest'anno, durante il quale si stima una spesa di circa 100 milioni.
A Malpensa, in particolare, sono previste opere per 266 milioni entro il 2020, con gli interventi che - dopo la retromarcia sulla terza pista (bloccata dalla procedura Via) - si concentrano sulle aerostazioni (oltre 41,5 milioni per il T1 e 24,5 per T2) e sulle infrastrutture di volo (43,1 milioni), come le piste. Ma gli investimenti riguarderanno anche il fronte merci - per le quali lo scalo varesino è snodo primario a livello nazionale (351mila tonnellate movimentate tra gennaio e agosto) - con oltre 28 milioni destinati direttamente alla Cargo City. In fase di completamento, inoltre - in ottica intermodale - il collegamento ferroviario tra T1 e T2, finanziato anche con fondi Ue.

MILANO LINATE
Lo sforzo maggiore, in ogni caso, si farà a Linate. Qui saranno investiti nel quinquennio più di 313 milioni che, con la crescita di capacità dello scalo limitata dalla collocazione "cittadina", verranno impiegati soprattutto per migliorare le strutture esistenti sia da un punto di vista funzionale che architettonico: il nuovo masterplan al 2030 (circa 500 milioni), in ogni caso, prevede la riconfigurazione di tutto il sistema aerostazione. Per il terminal, intanto, sono già stati individuati lavori per circa 53 milioni, mentre una cifra simile sarà destinata all'adeguamento delle infrastrutture di volo.

VENEZIA
Il Marco Polo di Venezia - come visto - ha messo a segno una forte crescita in termini di traffico passeggeri (+9,8% nei primi otto mesi 2016, 600mila passeggeri in più) alla quale si accompagna un forte rilancio degli investimenti: in base alle ultime stime di Enac saranno spesi da Save, nel prossimo quinquennio, oltre 533 milioni di euro. Una cifra superiore (di quasi 200 milioni) a quella prevista, sia per l'incremento degli investimenti (in particolare relativi all'aerostazione) che per lo "slittamento" a partire dal prossimo anno - anche per alcuni ritardi autorizzativi, precisa l'ente regolatore - di una parte degli interventi che avrebbero dovuto concretizzarsi entro la fine del 2016.
Entro ottobre, comunque, sarà inaugurato il moving walkway, un percorso meccanizzato interno che collegherà l'aerostazione alla futura darsena dei vaporetti presso l'aeroporto, ed è alle battute finali anche il completamento della centrale di trigenerazione; ad aprile del prossimo anno, invece, è prevista la chiusura del primo lotto di ampliamento dell'aerostazione passeggeri (nuova ala - costo totale oltre 150 milioni). Entro il 2021 in programma anche il potenziamento delle infrastrutture di accesso (viabilità e ferrovie) e interventi su quelle di volo (piste, vie di rullaggio, piazzali sosta).

ALTRI AEROPORTI
A scalare posizioni in termini di traffico passeggeri nel ranking nazionale è stato negli ultimi anni l'aeroporto di Bergamo, divenuto il terzo scalo per traffico (10,4 milioni lo scorso anno) grazie alla forte presenza di Ryanair (+6,7% nei primi otto mesi 2016). Sebbene le possibilità di sviluppo siano limitate - fa tuttavia sapere Enac - il nuovo masterplan (in fase di elaborazione) prevede una crescita fino a 14 milioni di passeggeri nei prossimi dieci anni. Nel frattempo il contratto di programma (2016-19) annovera investimenti per 77,8 milioni sulle strutture attuali, in particolare su terminal (con ulteriori gates di imbarco), viabilità di accesso e infrastrutture di volo.

Un vero e proprio boom nei primi otto mesi del 2016 è quello segnato da Bologna, con una crescita del traffico a doppia cifra, +12,6%, per i passeggeri. Un dato che consolida il trend positivo degli ultimi anni al quale corrisponde una crescita degli investimenti: 112,4 milioni per il periodo 2016-2019, la cifra più alta programmata escludendo i tre maggiori sistemi aeroportuali italiani. Gli interventi principali per lo scalo gestito da Sab riguarderanno aerostazione, piazzali e vie di rullaggio. A parte, inoltre, dopo la firma di una convezione con il Comune (finanziatore insieme alla società di gestione), è in corso la realizzazione del collegamento con il people mover tra stazione ferroviaria e aeroporto.

Più complicata la situazione di Catania, dove gli investimenti fissati per i prossimi anni sono stati più volte messi in discussione dal gestore (Sac) e dove la situazione è in stallo: non si riuscirà a realizzare per il prossimo anno, come previsto, la riqualificazione del nucleo originario della scalo (il terminal Morandi, lavori per 30 milioni). Secondo Enac per gli interventi necessari ad incrementare la capacità ma soprattutto la qualità dei servizi dello scalo serviranno almeno 165 milioni di investimenti, cifra che la società di gestione vorrebbe rivedere al ribasso.
Considerato strategico anche il sistema aeroportuale toscano (Toscana aeroporti), che riunisce Pisa e Firenze, su cui sono programmati interventi (2015-18) per oltre 85 milioni (52 e 33) da parte del gestore, ai quali si aggiungono oltre 81 milioni complessivi di finanziamenti pubblici (di cui 71 milioni per la nuova pista dello scalo fiorentino).
Sul polo pisano la maggior parte delle risorse andrà alla riconfigurazione dell'aerostazione. Mentre a Firenze il vero boom di investimenti è previsto dal masterplan al 2030 (da circa 340 milioni), in procedura Via, che include la realizzazione della nuova pista di volo - sulla quale però ancora non si è chiusa la valutazione di impatto ambientale - per risolvere le attuali limitazioni operative, oltre a una nuova aerostazione (con stazione della tramvia urbana integrata), piazzali e polo cargo.

Per Napoli Capodichino, dove la collocazione dell'aeroporto (gestito da Gesac) impone un limite alla crescita del traffico (fino a un massimo di 7,5 milioni di passeggeri, rispetto ai 6 milioni del 2014), gli interventi dei prossimi anni (2016-2019) - per oltre 44 milioni - si concentreranno sull'area terminal e sull'ottimizzazione delle infrastrutture di volo esistenti. Vale 95,3 milioni (di cui 65,5 di finanziamento pubblico, in parte fondi Ue), infine, il contratto di programma con Geasar per il potenziamento dell'aeroporto di Olbia, con validità fino al 2018.

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