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Ryanair rilancia sull’Italia e investe un miliardo di euro nel 2017

di Laura Di Pillo

Un miliardo di dollari, dieci nuovi aerei, 44 nuove rotte che valgono 2.250 posti di lavoro. Ryanair rilancia sull’Italia e annuncia un investimento record nel 2017 dopo il taglio delle tasse aereoportuali deciso dal Governo. «Oggi annunciamo buone notizie, un grosso Piano di sviluppo per l'Italia per il 2017» ha spiegato ieri l’amministratore delegato della compagnia aerea low cost irlandese Michael O’Leary in conferenza stampa con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio e con il presidente di Enac Vito Riggio. Mossa che giunge «in risposta alla decisione del Governo Renzi di annullare l'incremento della tassa municipale e all'eccellente lavoro del ministro Delrio» ha sottolineato O’Leary riferendosi alle linee guida aeroportuali ora allineate alla normativa europea. Il Piano prevede l'allocazione di 10 nuovi aeromobili sul mercato italiano, e un investimento «totalmente nuovo » ha spiegato «precedentemente allocato su Spagna, Polonia e Grecia e ora spostato sull'Italia». C'è poi l'apertura di 44 nuove rotte «verso l’Europa dell’Est, Spagna, Portogallo, Germania, Irlanda, Gran Bretagna», di cui 21 presso gli aeroporti di Roma e Milano e 23 presso gli scali regionali. Potenziamento che a Roma riguarderà Fiumicino anche se «Ciampino - ha confermato O’Leary - resterà la nostra base principale».

L’obiettivo è crescere di 3 milioni di passeggeri, «passando dai 32 milioni del 2016 a 35 milioni nel 2017», ha detto. Numeri che «genereranno 2.250 posti di lavoro presso gli aeroporti italiani». Ryanair inoltre prevede l'anno prossimo di arrivare a 117 milioni di passeggeri su tutto il proprio network. Il numero uno del colosso irlandese ha poi puntualizzato che «non investiamo in Italia per colpa della Brexit ma perché crediamo nel mercato italiano».

Un rilancio sull’Italia che arriva dopo gli annunci nei mesi scorsi di disimpegno e della chiusura di basi come Pescara e Alghero maturati dopo il previsto incremento di 2,5 euro della tassa municipale sul biglietto d'imbarco che sarebbe dovuta scattare dal primo settembre. «Annuleremo la decisione di chiudere la base di Pescara (i voli torneranno in vendita questa settimana) - ha spiegato O’Leary -. Restiamo in trattative con l'aeroporto di Alghero e siamo fiduciosi di chiudere con loro un accordo analogo quando, ai primi di settembre, concluderanno il progetto di privatizzazione in corso, che potrebbe consentire alla base di Alghero di riaprire a fine novembre». Sul dossier, il ministro dei Trasporti si è detto convinto che «ci vorranno alcune settimane di lavoro ma si potrà raggiungere un buono accordo». Fiducioso anche il presidente di Enac, Riggio. «Ringrazio Ryanair per aver creduto nell'Italia, è un'ottima notizia e spero che molti altri seguiranno questo esempio» ha proseguito Delrio. «Più connessioni significa più libertà di movimento e quindi più democrazia, e per l'Italia anche più economia. A volte si sottovaluta il settore aereo che però vale 110 miliardi di Pil europeo quando l'indotto del settore turismo continentale è di 500 miliardi, quindi è uno dei settori strategici d'Europa».

Delrio ha confermato l’impegno del Governo «per aumentare le opportunità per tutti gli investitori». L’obiettivo è continuare ad attrarre investimenti privati e proseguire con quelli pubblici che «tengono in piedi un tavolo che speriamo si irrobustisca sempre di più». Confermata una corsia preferenziale per gli investimenti immediatamente cantierabili, «patto fatto con il presidente Renzi, il ministro Padoan e la Ragioneria dello Stato per dire che, ogni volta che c'è un investimento che può essere concreto non saranno certamente i limiti di cassa a bloccarlo». Quanto poi alla frenata del Pil nel secondo trimestre «i conti si fanno alla fine dell'anno» ha concluso il ministro.

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