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Venezia, l'appello degli imprenditori al governo: sciogliere il nodo grandi navi

di K.M.

«Condividiamo totalmente l’appello giunto da Venezia, che è un appello non solo nell’interesse di questa città ma dell’intero Paese. E va nella direzione di una spiegazione economica, non dobbiamo arretrare».Vincenzo Boccia ha ascoltato con attenzione dalla platea dell’assemblea di confindustria Venezia-Rovigo la lettura delle due pagine di appello indirizzato al premier Matteo Renzi firmato da tredici associazioni di categoria veneziane i cui presidenti affiancavano Matteo Zoppas sul palco.

«Presidente Renzi, le chiediamo di affrontare il tema delle grandi navi a Venezia - recita lo scritto -. Tutte le attività legate al comparto della crocieristica stanno subendo pesanti danni economici». Le imprese veneziane chiedano che si sblocchi l’empasse burocratico e normativo che riguarda il via libera della commissione Via al progetto alternativo al canale della Giudecca per l’ingresso delle grandi navi a Venezia. «Probabilmente ci sono altre priorità nella lista dei suoi ministri - si legge nella lettera - , ma non possiamo pensare che Venezia sia palcoscenico, vetrina, patrimonio mondiale solo in determinate situazioni. Stiamo parlando di un settore il cui impatto economico diretto sulle città portuali adriatiche è quantificabile in più di 450 milioni di euro annui in termini di spese di passeggeri, equipaggi e navi. E che nella sola area di Venezia vede quasi 5mila posti di lavoro connessi. Serve disperatamente una rotta di accesso per le navi a Venezia. Non servono soluzioni fantascientifiche o progetti faraonici. Ribadiamo: è necessario sciogliere immediatamente il nodo di questa via alternativa. Le comunità locali, le amministrazioni del territorio, le autorità interessate hanno fatto il loro dovere».

La crocieristica è argomento caldissimo a Venezia e alla questione nazionale si aggiunge anche una polemica locale, dai connotati più politici. «La Regione non può fare il gestore del terminal passeggeri», attacca il presidente di Save (la società che gestisce l’aeroporto Marco Polo di Venezia), Enrico Marchi. «La privatizzazione di Vtp (Venezia terminal passeggeri, la società recentemente acquisita dalla finanziaria regionale Veneto Sviluppo, ndr) risolverebbe i problemi entro un anno».

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