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Acqua, 50 litri gratuiti al giorno da detrarre dalla bolletta a favore dei redditi più bassi

di Giuseppe Latour

Una quota di acqua gratuita, a favore di redditi più bassi, pari a 50 litri al giorno, da detrarre dalla bolletta. Con il ritocco di tutto il sistema tariffario per coprire questa nuova voce. È questa la novità principale dei primi due Dpcm del pacchetto acqua, materialmente preparati dal ministero dell'Ambiente, che andranno ad attuare il collegato ambientale (legge n. 221 del 2015). La riforma immaginata dal Governo punta, da un lato, a sostenere i cittadini in difficoltà e, dall'altro, a introdurre misure di contenimento del fenomeno della morosità, anche per compensare queste spese extra. Tenendo, però, presente che ci sono alcune utenze che non potranno mai essere scollegate dalla rete, come quelle relative a servizi pubblici essenziali.

Il primo schema di decreto regola la tariffa sociale. Il suo scopo è di sostenere le utenze domestiche «residenti disagiate» attraverso strumenti tariffari idonei «che diano accessibilità al quantitativo minimo di acqua». Per questo motivo, viene definito un quantitativo minimo vitale di acqua, necessario al soddisfacimento dei bisogni essenziali. Questo livello di consumo viene fissato in cinquanta litri per abitante al giorno: nella pratica, si tratta di una doccia veloce e di qualche litro di acqua per altre necessità.

Il modo in cui questa previsione impatterà nelle bollette sarà definito dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas e il sistema idrico. L'Authority dovrà stabilire entro quali fasce di consumo si potrà applicare una tariffa agevolata. Inoltre, dovrà dire entro quali limiti di reddito si applicherà il bonus acqua, facendo riferimento all'Isee. Il bonus, comunque, sarà riconosciuto in bolletta «dalla data di verifica dei requisiti prescritti, in detrazione dei corrispettivi dovuti dall'utente per il servizio idrico integrato, fino a concorrenza del valore dello stesso». Questo nuovo costo andrà recuperato nel quadro della tariffa, senza oneri per lo Stato.

Anche per sostenere questo bonus, allora, arriva un secondo decreto, che punta a contrastare i portoghesi. «Il fenomeno della morosità nel servizio idrico integrato – spiega la relazione di accompagnamento al testo - costituisce un fattore di grave criticità della gestione, in quanto pregiudica l'equilibrio economico finanziario della stessa mettendo a rischio la qualità e l'erogazione del servizio. Da indagini di settore del 2013 risulta che esiste sul territorio una forte variabilità tra gestione e gestione per cui l'indice di morosità varia da valori sotto all'1% a valori superiori al 10%. In termini di categorie di utenza, la morosità può essere addebitata per il 45% alle utenze domestiche, per il 37% a utenti non domestici e per il 18% a utenti pubbliche amministrazioni». Tenendo conto della forte variabilità del dato, risulta che il mancato incasso a 24 mesi ha un valore medio nazionale del 4,3% (dato 2013) con una forte connotazione territoriale che registra al Nord un dato medio del 2,4% e al Sud dell'8,6%.

Il provvedimento è, allora, un atto di indirizzo finalizzato ad indicare i criteri e i principi sulla base dei quali l'Autorità di settore dovrà determinare le direttive per il contenimento della morosità degli utenti del servizio idrico integrato. Nel definire queste metodologie sono individuate le utenze non disalimentabili, «ovvero quelle domestiche residenti in condizioni di documentato stato di disagio economico sociale e quelle relative alle attività di servizio pubblico essenziale». I parametri per rientrare in queste definizioni saranno indicati dall'Authority. Una regola vale per tutti. Per le utenze diverse da quelle domestiche residenti la disalimentazione può essere effettuata soltanto successivamente alla messa in mora degli utenti da parte del gestore e all'escussione del deposito cauzionale, ove versato, nei casi in cui lo stesso non consenta la copertura integrale del debito. A beneficio dei consumatori, infine, saranno previste forme di rateizzazione per fatture di importo rilevante.

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