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La Roma-Lido diventa un metrò: progetto Atac da 180 milioni (contro i 450 di Ratp)

di Francesco Nariello

Un treno ogni cinque minuti sulla Roma-Lido, trasformando la ferrovia che collega la Capitale con il litorale di Ostia, una delle linee su ferro più congestionate della Capitale, in una sorta di metropolitana suburbana. Attraverso un adeguamento delle strutture esistenti, la realizzazione di nuove infrastrutture - con incremento delle stazioni e fermate presso nuovi insediamenti urbani - e un aumento dei treni in esercizio.

Sono questi gli obiettivi del piano illustrato da Atac, che gestisce la ferrovia ex concessa, nel corso dell'audizione di mercoledì scorso in Senato, presso la VIII Commissione Lavori pubblici, a una settimana esatta dall'episodio che ha gettato ancora una volta il servizio - di cui i pendolari lamentano disagi quotidiani - nell'occhio del ciclone: il guasto del 18 maggio, che ha messo fuori uso un treno tra Vitinia e Tor di Valle, e che ha costretto i passeggeri a spostarsi a piedi lungo i binari.

Lo studio di fattibilità approntato dalla società capitolina di trasporto pubblico, in particolare, stima in circa 180 milioni di euro il fabbisogno necessario alla trasformazione della linea per Ostia in una in ferrovia di tipo metropolitano. Cifra alla quale vanno aggiunti oltre 90 milioni di investimenti, equamente suddivisi tra interventi urgenti di manutenzione e potenziamento sulle tratte e l'adeguamento del deposito treni della Magliana (che ospita sia i treni in servizio della Roma-Lido che quelli della linea B della metropolitana). I 180 milioni sono già stati assicurati dal Governo nell'accordo quadro firmato da Renzi con il presidente Zingaretti nei giorni scorsi.

"Interventi su treni e infrastrutture"
«Non tutta la Roma-Lido sarà rifatta - ha detto Marco Rettighieri, dg di Atac dallo scorso febbraio, nel corso dell'audizione al Senato -. L'obiettivo è un treno ogni 5 minuti. Saranno incrementate le stazioni e le fermate sui nuovi insediamenti urbani. Nemmeno tutti i treni saranno cambiati perché sarebbe sbagliato investire tutto in treni e non nell'infrastruttura. Ci vuole il giusto bilanciamento tra i due elementi. Parte del materiale rotabile sarà comunque sostituito, perché siamo con l'acqua alla gola. Per l'infrastruttura procederemo a stralci, in 4 o 5 anni, con interruzioni notturne per non fermare l'esercizio».

Investimenti per 180 milioni
Nel dettaglio, il piano illustrato dall'azienda di trasporti della Capitale, prevede - come detto - investimenti complessivi per circa 180 milioni, di cui 38,5 milioni per opere civili sulla linea (come banchinette di emergenza, recinzioni, cavalcavia), 38,3 milioni di armamento ferroviario (rinnovo binari e scambi sia all'aperto che in galleria), 33 milioni per i veicoli, 29,4 milioni per la linea di contatto elettrica ed il resto, tra l'altro, per opere civili ed impianti presso le stazioni (ad esempio, sulle fermate Acilia Sud e Tor di Valle, con progetti già avviati), interventi su segnalamento e alimentazione. Il tempo per realizzarlo i piano sarebbe di 4-5 anni, al netto di significative variazioni progettuali (si pensi alle modifiche legate all'eventuale progetto per il nuovo stadio della Roma).
Lo studio di fattibilità messo a punto da Atac «e consegnato circa un anno fa alla Regione - ha precisato Rettighieri - stima voce per voce gli investimenti necessari per rendere il servizio per Ostia più fruibile: una ferrovia ‘di tipo metropolitano', sul modello, ad esempio, di TreNord in Lombardia, non una vera e propria metropolitana, visto che portare le frequenze tra un treno e l'altro a 3 minuti non avrebbe senso dal punto di vista trasportistico ed i treni viaggerebbero semivuoti».

Il confronto con la proposta di Ratp
La stessa Atac, intanto, ha presentato uno schema di confronto tra il proprio programma di interventi e la proposta di project financing avanzata dalla Ratp (il consorzio italo-francese che comprende Ansaldo Sts e Itachi), su cui è indetta una conferenza dei servizi per valutarne la pubblica utilità, ma che sembra destinata ad essere archiviata, visti anche gli ingenti investimenti "pubblici" richiesti (oltre 200 milioni: ipotesi, questa, bollata come impraticabile dalla Regione, in ultimo dall'assessore alla Mobilità, Michele Civita). Dal confronto, Atac rileva - oltre alla differenza in termini di investimenti (180 milioni contro 450 milioni) - anche una "sovrastima" da parte del gruppo italo-francese dei finanziamenti regionali (si considerano 75 milioni l'anno, contro i poco più di 28 milioni indicati invece da Atac) e degli introiti da biglietti.

Gli altri interventi necessari
Oltre al programma per il potenziamento della linea - la cui sorte resta tutta da verificare - l'azienda di trasporti capitolina ha presentato anche una fotografia della situazione attuale della Roma-Lido ed il "conto" dei lavori necessari alla manutenzione e alle opere indispensabili a garantire un livello di servizio adeguato. Sul secondo punto, si tratta di 44,5 milioni di euro di interventi, di cui 11,5 milioni catalogati di "priorità massima" e riguardati soprattutto manutenzione su opere civili e materiale rotabile (circa 7 milioni per queste due voci).
Tra gli interventi "in corso" sul fronte delle infrastrutture, si legge nella presentazione trasmessa dall'azienda di Tpl al Senato, ci sono: la nuova fermata Acilia Sud (nei pressi di Dragona), un nuovo fabbricato viaggiatori nella fermata Tor di Valle; la riqualificazione di altre stazioni/fermate (Casal Bernocchi e Cristoforo Colombo completate, Lido Centro in corso, Stella Polare e Castelfusano da avviare), ma anche barriere antirumore, impianti di scale mobili, recinzioni, manutenzioni ponti. Per quanto riguarda gli impianti, invece, si sta lavorando, tra l'altro, sull'upgrade del sistema di segnalamento e a modifiche alle apparecchiature di bordo.
«Per poter garantire regolarità e sicurezza del servizio della ferrovia Roma-Lido - si legge tuttavia nel documento - sono urgenti e indispensabili interventi e investimenti su materiale rotabile e infrastrutture». E in particolare, ammette l'azienda, «lo stato dei materiali rotabili e delle infrastrutture, effetto del debito conclamato di manutenzione straordinaria, genera inefficienze gravi sull'esercizio».

Il deposito della Magliana
Altri 45,5 milioni - a carico del comune di Roma - serviranno invece per l'adeguamento del deposito della Magliana: l'area dove stazionano sia i treni della Roma-Lido che quelli della linea B metropolitana romana. Uno spazio troppo "intasato", di cui occorre - sempre secondo Atac - incrementare la capacità e migliorare l'accessibilità (evitando le interferenze di ingresso/uscita fra linea B e Roma Lido).

L'andamento del servizio
Il direttore generale di Atac, infine, ha rivendicato i risultati ottenuti dall'azienda di Tpl, nel primo quadrimestre 2016, in termini di servizio. Tra questi, ha sottolineato Rettighieri: l'avvicinamento tra il numero di corse "programmate" e quelle "effettuate": con un rapporto che è passato dall'87,6% di gennaio (media 2015: 86,4%) al 93,2% di aprile (4.653 su 4.990); l'incremento dei treni utilizzati in servizio, da 7 a 10 tra gennaio e aprile (rispetto agli 11 effettivamente necessari); la riduzione del numero di corse soppresse, la cui media si è ridotta del 40% nel primo quadrimestre 2016 rispetto alla media 2015.
Non mancano, tuttavia, dati preoccupanti: al taglio delle corse soppresse (legato soprattutto alla maggiore disponibilità di personale viaggiante), infatti, è corrisposto un forte aumento dell'incidenza di guasti e/o mancanze di treni tra le cause di mancata erogazione del servizio. Il malfunzionamento (o la mancanza) dei convogli ha portato alla cancellazione, in media, di circa 433 corse al mese tra gennaio e aprile, contro le 191 di media mensile nel 2015: più del doppio. Il motivo, ha spiegato Atac, sarebbe il maggior utilizzo dei treni negli ultimi mesi.

Roma-Lido, il progetto di Atac

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