Imprese

Ferrovie, più spazio alla concorrenza sulla rete con le nuove regole Ue

di Giuseppe Latour

Rendere più facile l'accesso alle nuove imprese che si affacciano sul mercato, agevolando l'utilizzo delle infrastrutture. È questo lo spirito delle nuove regole appena adottate dalla Commissione europea: creare condizioni più eque per i nuovi servizi ferroviari, sfruttando meglio le infrastrutture disponibili. In questo modo si cerca di contrastare una situazione presente in molti paesi Ue: la presenza di operatori dominanti che hanno anche legami molto stretti con i gestori della rete ferroviaria e che, in questo modo, riescono a frenare l'accesso alla rete di chi vuole offrire nuovi servizi. Intanto, entra nel vivo la discussione sul pilastro politico del Quarto pacchetto ferroviario. Potrebbe essere approvato nelle prossime settimane, dopo quasi tre anni di trattativa.

Le nuove regole entreranno in vigore a partire da dicembre 2016. Per effetto del loro varo, saranno rese pubbliche le informazioni sulla capacità dell'infrastruttura ancora disponibile e verranno definiti criteri comuni per concludere nuovi contratti ed emendare quelli esistenti in caso di conflitto. Inoltre, i gestori delle infrastrutture dovranno incontrare periodicamente i loro clienti per verificare necessità specifiche. «I nuovi accordi quadro - secondo quanto spiega la commissaria Ue ai trasporti Violeta Bulc - daranno ai nuovi entranti un accesso più equo e migliore all'infrastruttura ferroviaria, offrendo loro ulteriore visibilità e quindi promuovendo gli investimenti», oltre a «ottimizzare l'uso» della rete in Europa.

Un altro passo avanti fondamentale sulla modernizzazione del sistema ferroviario europeo, poi, è atteso per martedì 19 aprile, quando dovrebbe essere avviata la sessione conclusiva di negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue sul pilastro politico del mercato del Quarto pacchetto ferroviario: dopo l'approvazione del cosiddetto pilastro tecnico, apre la strada a un ulteriore potenziamento della concorrenza esistente tra servizi ferroviari nazionali. In discussione da gennaio del 2013, contiene diversi capitoli delicatissimi per molti paesi membri, tra cui l'Italia. Per fare un esempio: qui si parla, tra le altre cose, di "unbundling", la separazione proprietaria tra il gestore dell'infrastruttura e i concorrenti del mercato, e di altri temi legati alla liberalizzazione.

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