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Depuratori, le opere commissariate in Sicilia salgono a 777 milioni - Scontro Commissario-comune di Palermo

di Brunella Giugliano

Ammontano ad oltre 110 milioni di euro i lavori per reti fognarie e depuratori ricadenti nel territorio del comune di Palermo in attesa di partire da circa 15 anni. In tutto 10 interventi finanziati con delibera Cipe 60/2012 e che risultano in procedura di infrazione comunitaria. Ma nonostante il Governo il 7 dicembre scorso ne abbia predisposto il Commissariamento (sulla base dell'articolo 7, comma 7, del Dl Sblocca Italia), ad oggi non c'è ancora alcuna previsione sul da farsi.

Si veda il rapporto di #italiasicura, da pagina 57 (nel caso della Sicilia si fa il punto sui commissariamenti precedenti quelli del 7 dicembre scorso, che dunque vanno aggiunti a quella lista).

Il Commissario straordinario Vania Contrafatto, infatti, attuale Assessore regionale all'Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità, non è ancora riuscita ad incontrare l'
amministrazione comunale, precedente Ente attuatore, per acquisire gli atti sullo stato attuale delle opere.
Si tratta della realizzazione della fognatura di via Cruillas (circa 7 milioni), dell'adeguamento e potenziamento del depuratore di Acqua dei Corsari (26,5 milioni), dell'adeguamento dell'impianto di Fondo Verde (18,5 milioni), del completamento del collettore sud-orientale (47 milioni), dell'eliminazione dello scarico di via Decollati nel fiume Oreto (1,5 milioni), della realizzazione della rete fognaria di Marinella (1,5 milioni), della rete fognaria di Sferracavallo (5,5 milioni), delle fognature del quartiere Villagrazia (due interventi per un totale di 1,5 milioni) e delle reti fognarie di alcune singole strade (1,2 milioni).
Interventi il cui avvio rischia di slittare ancora.

Il Comune di Palermo, infatti, ha disertato la riunione convocata da Contrafatto lo scorso 24 marzo, in cui avrebbe dovuto fornire alla struttura commissariale la documentazione relativa alla progettazione dei lavori. Una nuova riunione è fissata per venerdì 8 aprile, ma al momento l'amministrazione di Leoluca Orlando non ha ancora comunicato se parteciperà.
«La mia nomina risale a dicembre scorso – spiega il Commissario Contrafatto – ma mi sono insediata ufficialmente a partire dal 17 marzo 2016, quando ho ricevuto l'autorizzazione da parte del Consiglio Superiore della Magistratura (Vania Contrafatto è infatti un magistrato in aspettativa, ndr). Ho subito convocato, quindi, il Comune per rendermi conto dello stato di avanzamento degli interventi. Solo una volta acquisiti tutti i dati, infatti, sarà possibile risolvere le criticità e bandire le gare di progettazione o realizzazione, consentendo così di uscire dalla procedura di infrazione Ue. Ma il Comune non si è presentato. Spero vivamente che l'amministrazione partecipi alla prossima riunione. In caso contrario sarò costretta ad acquisire gli atti con la forza».

Ma per il sindaco Leoluca Orlando i ritardi nella realizzazione delle opere, per cui di fatto il Comune è stato commissariato, sono da imputare esclusivamente alla Regione, a cui «abbiamo sollecitato più volte i decreti di finanziamento». E siccome c'è il rischio di danni erariali, il primo cittadino si dice pronto a «trasmettere tutta la documentazione alla Procura della Corte dei Conti».

Le opere, in particolare, rientrano nell'Apq "Depurazione acque reflue" firmato il 30 gennaio 2013 dopo il fallimento di Acque Potabili Siciliane Spa (a cui nel 2007 era stata affidata la realizzazione delle opere), con il quale tutti gli interventi sono tornati in mano al Comune.
«In due anni – hanno spiegato il sindaco Orlando e il vice sindaco Emilio Arcuri - abbiamo istruito i procedimenti e cofinanziato gli interventi. Alcune opere, per un totale di 58 milioni, attendono da oltre 500 giorni di poter essere appaltati per la mancata emissione dei decreti di finanziamento da parte della Regione». «È paradossale - ha concluso Orlando - che venga scelto come commissario chi, ritardando il finanziamento, ha impedito la realizzazione delle opere».

Ma i 10 interventi ricadenti nel comune di Palermo, sono solo gli ultimi ad essere stati commissariati in Sicilia. Vania Contrafatto, infatti, ha ottenuto da aprile a dicembre 2015 ben 7 decreti di nomina per 64 opere ed un importo di quasi 800 milioni. A breve gliene saranno affidate altre 16, arrivando ad 80 interventi da sboccare.

A spiegare i meccanismi con i quali la struttura commissariale punta a far partire i lavori è Attilio Toscano, a capo della struttura tecnica istituita presso la Sogesid (società in house del Ministero dell'Ambiente). A quest'ultima è affidato il compito di preparare i progetti preliminari, lì dove mancano, e predisporre i bandi di gara per la progettazione definitiva e l'esecuzione dei lavori.
«Le opere sono bloccate per i motivi più disparati - spiega Toscano – Per questo motivo sono all'opera sia una squadra tecnica che una legale, che lavorano a braccetto. A Messina, ad esempio, la gara di progettazione era stata bandita e aggiudicata, ma il contratto mai stipulato; a Mazzara i lavori erano stati appaltati ma non sono mai partiti perché i finanziamenti non sono stati erogati in tempo; ad Acireale, non è stata neanche individuata l'ubicazione dell'impianto da 133 milioni, per il mancato accordo delle forze politiche. Sono tutti nodi che stiamo sciogliendo».
In sostanza, ad oggi, ancora nessun cantiere è aperto. Il primo intervento a partire sarà il completamento del depuratore consortile di Misterbianco con l'estensione della rete fognaria, il più impegnativo, dall'importo di 205 milioni ed inserito nel primo decreto di commissariamento del 1 aprile 2015.
Il relativo progetto preliminare era stato bocciato dal Ministero dell'Ambiente e nulla più si era mosso. "Abbiamo rifatto tutta la progettazione- continua il capo della struttura tecnica - diviso i lavori in lotti, convocato la conferenza dei servizi per i pareri ed ora stiamo redigendo il bando di gara da 7 milioni per la progettazione definitiva, che contiamo di pubblicare entro 30 giorni." E conclude: "Questa preliminare è la parte più impegnativa. Quando le gare saranno appaltate, infatti, si arriverà velocemente all'inizio dei lavori, poiché a quel punto si potranno mettere in campo i poteri commissariali per snellire pareri e autorizzazioni, dettare tempi certi e anche procedere alla modifica degli strumenti urbanistici laddove necessario".

Depurazione in Sicilia, appunto sulle opere commissariate

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