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Anas assorbita da Fs e con autonomia, Morando: «ci stiamo pensando»

di A.A.

Il governo conferma, per bocca del vice-ministro all'Economia Enrico Morando, che è in corso una riflessione sul futuro dell'Anas che comprende anche l'ipotesi del passaggio della società sotto Fs Italiane Spa. Si tratterebbe del conferimento di Anas, oggi al 100% del Tesoro e consolidata nel debito pubblico in quanto priva di autonomia finanziaria, nella holding del gruppo Fs. L'Anas diventerebbe dunque una controllata di Fs, uscendo anche dal bilancio pubblico perché verrebbe contestualmente attuata quella riforma chiesta dal Ministro Delrio e dal presidente dell'Anas Gianni Armani nei mesi scorsi ma non entrata nella legge di Stabilità per le perplessità dell'Economia, e cioè l'autonomia finanziaria dell'Anas tramite lo storno da parte dello Stato delle accise sui carburanti, senza aumentare le accise a carico di automobilisti e autotrasportatori.
L'obiettivo industriale dell'operazione sarebbe aumentare le sinergie tra gestione della rete stradale e gestione del servizio interurbano su bus, che le Fs di Renato Mazzoncini hanno intenzione di potenziare molto.

Sulle ipotesi di far confluluire Anas in Fs - ha detto il 4 aprile Morando - «c'è un dibattito e il governo parteciperà al dibattito e quando sarà tempo di decidere il governo deciderà. A questo punto, non credo ci siano decisioni già assunte». Così il viceministro all'Economia a margine della presentazione dell'Osservatorio dell'Aibe all'università Iulm di Milano.
Morando ricorda quindi che «avevamo previsto di realizzare nel 2016 un'importante operazione di privatizzazione con Fs ma per ragioni che riguardano la necessità di attrezzare meglio il gruppo a reggere a questa operazione, così come fatto con Poste, abbiamo deciso di spostarlo nel tempo verso il 2017. Siccome, però, siamo impegnati a conseguire un risultato preciso di proventi da privatizzazione anche nel corso del 2016, dobbiamo studiare - sottolinea Morando - attraverso quali interventi compensare ciò che non verrà nel 2016 dalla parziale privatizzazione di Ferrovie».
Dietro l'operazione ci sarebbe anche un'esigenza contabile , oltreché industriale (e forse prima di tutto finanriziaria.
Quanto alla possibilità di una ulteriore tranche di privatizzazione di Poste, Morando replica: «che sia Poste o un altro soggetto lo vedremo quando prenderemo una decisione, abbiamo il compito e l'esigenza di compensare il venir meno» dell'operazione che riguarda Ferrovie dello Stato.

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