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Ecoreati, 1.200 denunce e 24 milioni sequestrati nei primi otto mesi di applicazione della legge

di G.La.

Sequestri per 24 milioni di euro, 5mila controlli, quasi mille reati contestati e poco meno di 1.200 persone denunciate. La legge sugli ecoreati è partita con l'acceleratore premuto, secondo i dati appena resi noti da Legambiente. Il dossier dell'associazione ha messo in fila i numeri del Corpo forestale dello Stato, dei carabinieri, della Guardia di finanza e delle Capitanerie di porto, per scattare la fotografia dei primi otto mesi di applicazione delle nuove regole che, poco meno di un anno fa, hanno introdotto nel nostro codice penale un pacchetto di violazioni specifiche, dedicate all'ambiente e alla tutela del territorio.

La legge n. 68/2015, per la precisione, è entrata in vigore il 29 maggio dello scorso anno. Il dossier di Legambiente fa il punto sui primi otto mesi della sua applicazione. Partendo da una considerazione positiva: «Se fino a ieri forze dell'ordine e autorità giudiziaria avevano a disposizione armi spuntate ed erano spesso costrette ad arrampicarsi sugli specchi, contestando nei procedimenti giudiziari articoli e commi previsti per tutt'altro (dall'articolo 434, il cosiddetto disastro innominato, al getto pericoloso di cose, piuttosto che l'insudiciamento delle colture o il danneggiamento di beni), oggi, finalmente, possono contare su delitti specifici da contestare, come l'inquinamento e il disastro ambientale, con limiti di pena adeguati che consentono l'utilizzo di tecniche investigative efficaci e tempi di prescrizione raddoppiati».

Legambiente ha raccolto ed elaborato i dati relativi all'applicazione della legge fino al 31 gennaio 2016. Complessivamente in questo arco di tempo, a fronte di 4.718 controlli effettuati, sono stati contestati 947 reati penali e violazioni amministrative, con 1.185 persone denunciate e il sequestro di 229 beni per un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro. I primi numeri sull'applicazione della nuova legge riguardano la cosiddetta parte "sesta bis" del Codice dell'ambiente, relativa alle contravvenzioni che non hanno arrecato danno o pericolo di danno: le prescrizioni hanno riguardato ben 774 reati contravvenzionali (che non hanno comportato danni o pericolo di danno alle risorse ambientali, urbanistiche e paesaggistiche), con la denuncia di 948 persone, 177 sequestri per un valore di oltre 13 milioni di euro.

Spiegano da Legambiente: «Particolarmente significativo, in considerazione della gravità e della complessità delle inchieste da sviluppare e del tempo breve trascorso dall'entrata in vigore della legge, è il dato relativo ai casi di applicazione del delitto di inquinamento ambientale (articolo 452 bis del Codice penale): sono stati ben 118, con la denuncia di 156 persone e 50 sequestri, per un valore di oltre dieci milioni di euro».

Sono da sottolineare anche le trenta contestazioni del delitto di disastro ambientale (articolo 452 quater) con la denuncia di 45 soggetti, gli undici casi di impedimento al controllo (articolo 452 6 septies), i dodici casi di delitti colposi (articolo 452 quinques) e le due contestazioni del delitto di morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale (articolo 452 ter).

Guardando alla distribuzione territoriale, sulla base dei dati disponibili, che non includono la Guardia di Finanzia, il Lazio è la regione dove si è concentrato il più alto numero di contestazioni della legge 68: ben 134, con il corollario di 121 denunce e 17 sequestri; subito dopo spicca la Campania (95), dove si registra il maggior numero di persone denunciate, 137. Al terzo posto figura la Toscana (73 ecoreati accertati), seguita da Umbria (68), Emilia Romagna (67), Puglia (62), e Lombardia (58). Il maggior numero di sequestri è stato riscontrato in Puglia (28), seguita dalla Calabria (25) e dalla Toscana (22).

Il dossier di legambiente sugli ecoreati

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