Imprese

Connecting Europe, richiesti dai Paesi Ue quasi il doppio dei fondi disponibili

di Giuseppe Latour

Richieste doppie rispetto alle disponibilità. È quanto rivelano i dati appena pubblicati dalla Commissione europea su Connecting Europe facility (Cef), il programma che mira a completare la rete delle infrastrutture strategiche comunitarie (Corridoi Ten-T).
Complessivamente, per le due chiamate di fine 2015 c'è un budget di 7,5 miliardi di euro di fondi europei, ma su Bruxelles sono piovute domande per poco meno di 13 miliardi.

I corridoi più interessati, tra quelli che riguardano anche l'Italia, sono due: il Baltico-Adriatico, strategico per il Nord Est (comprende il tunnel del Brennero), con domande per 2,5 miliardi di euro; e quello Mediterraneo, che va dalla Spagna a Torino, Trieste e infine Budapest (e comprende la Torino-Lione e la tratta Av Brescia-Padova), con domande per 1,7 miliardi di euro.

Connecting Europe facility è il programma europeo che punta a completare la rete Ten-T, il network dei principali corridoi europei. A questo scopo è stato stanziato nel bilancio comunitario un budget totale di 22,4 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. Nell'ambito di questo quadro finanziario, sono già state attivate diverse chiamate. A novembre del 2015, nello specifico, sono arrivati due bandi da 7,56 miliardi di euro totali: 6,5 sono riservati a progetti che possono richiedere anche fondi di coesione, 1,1 miliardi sono per tutti gli altri. Il termine massimo per fare domanda era il 16 febbraio del 2016.

Per valutare le proposte la Commissione si prenderà circa tre mesi, tra febbraio e maggio.
Bruxelles ha reso noti i risultati di queste chiamate. Le domande presentate entro i termini sono state 427. Di queste, 140 sono legate ai fondi di coesione, mentre 287 all'altra tipologia di chiamata. Il maggior numero di richieste (208), nel quadro dei due bandi, ha riguardato le tecnologie innovative: il Cielo unico europeo, i sistemi di trasporto intelligente su strada, le piattaforme di logistica multimodale. Al secondo posto, con 128 domande, ci sono i progetti dedicati al potenziamento dei corridoi della rete strategica.

L'elemento più interessante, però, è che rispetto alle disponibilità massime del budget del Connecting Europe facility sono arrivate richieste per 12,96 miliardi di euro. Considerando i 7,5 miliardi di disponibilità effettiva, le domande sono state poco meno del doppio rispetto a quanto potrà essere effettivamente erogato. «Questo rapporto è particolarmente sbilanciato per il bando generale», quello slegato dai fondi di coesione. In questo caso il numero di richieste è pari quasi a tre volte il budget. Guardando al contenuto, il 43% delle proposte riguarda lavori, il 23% progetti misti di lavori e servizi e il restante 34% servizi.

Infine, arrivano i primi dati sulla ripartizione territoriale di queste richieste. Quelli che interessano l'Italia sono quelle dei corridoi Baltico-Adriatico (tocca Udine, Trieste, Venezia, Ravenna), Mediterraneo (tocca Torino, Milano, Brescia, Venezia, Trieste), Scandinavo-Mediterraneo (Brennero, Verona, Bologna, Ancona, Napoli, Reggio Calabria), Reno Alpi (il Terzo Valico, Genova e Livorno). Per il primo sono arrivate 54 richieste per 2,5 miliardi di euro, per il secondo 80 richieste per 1,7 miliardi di euro, per il terzo 61 richieste per 522 milioni di euro, per l'ultimo 50 richieste per 551 milioni di euro.

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