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Mobility Conference/1. Delrio: un obbligo per l'Italia essere agganciata ai corridoi europei

di Marco Morino

Agganciare l’Italia ai grandi corridoi europei per il trasporto di merci e persone (reti Tnt-T) «è una scelta obbligata: non ci devono essere ambiguità o dubbi al riguardo. Sui corridoi europei l’Italia sta lavorando con grande intensità». Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture, è a Milano per l’apertura della Mobility Conference, il convegno annuale su mobilità e infrastrutture promosso da Assolombarda e Camera di commercio di Milano.

Delrio risponde a Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda, che poco prima, sempre dal palco della Mobility Conference, lo avanza incalzato sul tema dei grandi corridoi europei e dei valichi alpini citando il caso del Gottardo, il maxi-tunnel ferroviario in via di completamento in Svizzera: «Le connessioni ai tunnel Gottardo e Ceneri - attacca Rocca - fino a oggi non sono state considerate dal governo una priorità per il nostro Paese. La realizzazione delle nuove linee ferroviarie di collegamento ai tunnel Gottardo e Ceneri, che permetterebbero la piena valorizzazione delle loro potenzialità, è rimandata a dopo il 2030. Dei 4,2 miliardi di euro stimati per le opere oggi sono disponibili solo 86 milioni. Caro ministro - dice Rocca rivolgendosi a Delrio, seduto in prima fila ad ascoltarlo - per il Gottardo bisogna decisamente cambiare marcia».

Replica del ministro: «Il governo si è attivato in modo deciso per i corridoi europei. Abbiamo quattro corridoi e abbiamo investito ingenti risorse - afferma Delrio -. L'ultimo contratto di programma con Rfi mette ulteriori risorse a disposizione del corridoio da Genova alla Svizzera (asse ferroviario Genova-Rotterdam). La Torino-Lione va avanti, va avanti il Brennero che ha ricevuto importanti finanziamenti europei proprio grazie alla qualità degli interventi. Stiamo lavorando molto sul porto di Trieste e la sua connessione con il nord Europa». L’obiettivo del governo, in previsione del raddoppio del Canale di Suez, è mettere i porti italiani, liguri in particolare, nelle condizioni di fare concorrenza diretta ai grandi scali marittimi del Nord Europa (Rotterdam, Anversa, Amburgo) intercettando i nuovi flussi di traffico. Ma per centrare questo risultato è necessario potenziare sul versante italiano gli accessi ai corridoi europei: il corridoio Baltico-Adriatico, il corridoio Mediterraneo, il corridoio Reno-Alpi, il corridoio Mare del Nord-Mediterraneo.

Un aiuto a velocizzare le opere potrebbe venire dal nuovo Codice appalti, che il governo ha appena varato: «Abbiamo fatto la riforma del Codice degli appalti - spiega Delrio - per rendere le opere pubbliche più rapide e sicure nei tempi di realizzazione. È la rivoluzione della normalità: trasparenza degli atti e semplificazione delle regole. È il modo più efficace per combattere la corruzione e consentire all’Italia di tenere il passo delle grandi opere».

«Consideriamo l'approvazione del nuovo Codice appalti, fortemente voluta dal ministro Delrio, una accelerazione fondamentale alla realizzazione delle infrastrutture» sottolinea Rocca.

Un altro tema critico, evocato a più riprese da Rocca nel suo intervento, è la scarsità dei finanziamenti. Delrio però assicura che non è così, i fondi ci sono, il problema è un altro: la qualità dei progetti. «Voglio dire con chiarezza che non c’è in questo momento un problema di risorse. Al ministero c’è la fila di investitori stranieri che mi chiedono di dargli progetti maturi in cui investire. Il problema - spiega il ministro - è che in molti casi non abbiamo progetti maturi, non abbiamo maturità progettuale. Ci sono molti progetti sbagliati, fatti male, senza le opportune indagini geologiche. Come si può pensare che vadano avanti? Anche molti project financing sono fantasiosi, campati in aria. Noi invece abbiamo bisogno di progetti concreti, realizzabili e finanziabili».

Piena sintonia tra Delrio e Rocca sul tema degli aeroporti lombardi. Il presidente di Assolombarda chiede ai soci di riferimento di Sea (Milano) e Sacbo (Bergamo), le due società di gestione, di procedere celermente verso l’integrazione tra gi scali di Malpensa, Linate e Orio al Serio, per dare una regia unitaria agli aeroporti lombardi. «Bisogna imparare a fare sistema - concorda Delrio -. Non possiamo avere aeroporti in competizione tra loro quando sono a 30 chilometri di distanza l’uno dall’altro».

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