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Trasporto pubblico locale, paletti più rigidi sugli scioperi e tutele più ampie per gli abbonati

di G. La.

Il Ddl sullo sciopero nei trasporti pubblici entra nel vivo. Chiusa la fase di audizioni presso le commissioni Affari costituzionali e lavoro del Senato, Palazzo Madama si prepara alla discussione degli emendamenti. Il provvedimento, frutto dell'unificazione di tre disegni di legge, riparte da giovedì prossimo. Prevede diverse novità strategiche per il settore: più paletti per l'indizione di scioperi, più tutele per l'utenza (abbonati in testa), taglio dei contributi pubblici per le aziende ed esclusione di forme di protesta diverse dagli scioperi.

Il testo punta a modificare la norma che regola la materia dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, la legge n. 146 del 1990. Qui, nella sostanza, si punta a «contemperare (come spiega la relazione di accompagnamento al testo) l'esercizio del diritto di sciopero con la tutela dei seguenti diritti della persona, costituzionalmente riconosciuti: alla vita, alla salute, alla libertà e alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all'assistenza e previdenza sociale, all'istruzione ed alla libertà di comunicazione».

La riforma cerca, anzitutto, di mettere paletti che escludano le forme di protesta diverse dalle astensioni dal lavoro dalle regole e dalle tutele relative allo sciopero. In secondo luogo, vengono regolate le condizioni per la legittimità della proclamazione dello sciopero nei settori protetti. Le condizioni possibili sono due: proclamazione da parte di un'organizzazione sindacale o di una coalizione di organizzazioni sindacali che risulti dotata di rappresentatività maggioritaria in azienda. Oppure la proclamazione di un referendum preventivo tra i dipendenti, che si concluda con la maggioranza a favore dello sciopero.

Tutto, ovviamente, per il trasporto pubblico, considerato servizio essenziale.
Un capitolo a parte, poi, riguarda le tutele a favore degli abbonati. Il gestore del servizio, infatti, dovrà adottare una forma di compensazione nel caso di interruzione del servizio per più di quattro ore. Qualora l'azienda incassi contributi pubblici, infine, questi saranno ridotti in maniera direttamente proporzionale all'interruzione causata dalla sciopero.

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