Imprese

Terre da scavo, stop alla comunicazione preventiva prima di ogni trasporto

di Giuseppe Latour

Una fase di dialogo informale precedente l'autorizzazione. Meno comunicazioni per i trasporti: non servirà più la notifica di ogni spostamento. E nessuna regola speciale per le emergenze; le norme su questo punto finiranno nella legge di riforma della Protezione civile. Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, in audizione davanti alla commissione bicamerale per la semplificazione amministrativa, ha fatto il punto sulle novità che il decreto sulle terre e rocce da scavo conterrà nella sua versione definitiva. Dopo il passaggio in Cdm, rispetto alla prima bozza, sono infatti arrivati parecchi cambiamenti pesanti.

Per Galletti, il processo di semplificazione avviato con lo Sblocca Italia sulle terre da scavo «merita una particolare attenzione». Al momento il decreto si prepara ad essere inviato al Consiglio di Stato e alle commissioni parlamentari competenti, dopo avere chiuso (lo scorso 19 dicembre) la fase di consultazione pubblica. Il testo è stato parecchio modificato durante l'ultimo passaggio in Consiglio dei ministri.

«Lo scopo dell'intervento normativo – ricorda Galletti - è volto a semplificare l'intera disciplina vigente sulla gestione delle terre e rocce da scavo, riducendola ad un unico testo, integrato, autosufficiente e internamente coerente». Si passa così dal modello del «controllo preventivo», basato sul rilascio di autorizzazioni, al modello del «controllo ex post», basato su meccanismi di autodichiarazione da parte delle imprese. La gestione e l'utilizzo delle terre e rocce da scavo qualificate sottoprodotti non è più subordinata, allora, alla preventiva approvazione del piano di utilizzo da parte dell'autorità competente.

Ma non si tratta dell'unica novità. Il nuovo testo prevede la possibilità di superare eventuali situazioni di inerzia da parte degli uffici pubblici, attraverso una serie di termini. In fase di predisposizione dei piani di utilizzo viene introdotta una fase di dialogo tra i soggetti che operano nel settore delle terre e rocce da scavo e le strutture deputate ai controlli: in questo modo è possibile operare da subito eventuali aggiustamenti, per evitare problemi successivi. Vengono introdotte nuove regole sul deposito temporaneo. E vengono unificati gli adempimenti relativi alla comunicazione dell'avvenuto utilizzo.

Norme nuove arrivano sulla fase di trasporto, nella quale gli adempimenti vengono semplificati e unificati. In particolare, viene eliminato l'obbligo della comunicazione preventiva all'autorità competente prima di ogni trasporto relativo a terre da scavo. In questo modo si semplifica molto la vita dei cantieri di grandi dimensioni. Infine, le attività di analisi: le Arpa, deputate ad effettuare i loro controlli sulle terre, dovranno sempre pronunciarsi entro un termine massimo pari a 60 giorni.

Non ci saranno, però, norme speciali per le emergenze, come era sembrato all'inizio. Spiega Galletti: «Il testo dello schema di regolamento non prevede più nell'articolo 13, una speciale procedura per far fronte a situazioni di emergenza, semplificata e adottata in deroga alla procedure ordinarie sulla gestione delle terre e rocce da scavo qualificate sottoprodotti». Questa disposizione è stata espunta e confluirà nella riforma della Protezione civile, approvata dalla Camera e attualmente in discussione al Senato.

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