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Bonifica amianto nei siti produttivi, ecco come farlo con il credito d'imposta

di Giuseppe Latour

Interventi di una certa entità, sopra i 20mila euro. Una copertura totale da 17 milioni di euro. E una lunga serie di indicazioni tecniche su come beneficiare dello sgravio. Il collegato ambientale per il 2016 porta alle imprese una grande novità: il credito di imposta sugli interventi di bonifica dell'amianto nelle strutture produttive. Se è vero che, per renderlo definitivamente attuativo, servirà un decreto del ministero dell'Ambiente, va però anche considerato che ci sono dei paletti che è necessario conoscere da subito. A partire dal fatto che le bonifiche agevolate saranno soltanto quelle dell'anno in corso. Per arrivare a una serie di dettagli tecnici già noti: lo sgravio, ad esempio, potrà essere utilizzato in tre anni, solo tramite F24 telematico e solo in compensazione.

La novità arriva all'articolo 56 del collegato ambientale: qui si istituisce un credito d'imposta per gli anni 2017, 2018 e 2019 per le imprese che effettuano interventi di bonifica dell'amianto su beni e strutture produttive. Questi interventi saranno esclusivamente quelli svolti nel corso del 2016. Per beneficiare del credito d'imposta, le bonifiche dovranno avere una taglia minima: l'importo base previsto è di almeno 20mila euro. Il credito di imposta spetterà nella misura del 50 per cento delle spese sostenute. Anche se la norma individua un limite di spesa complessivo di 5,667 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019. La copertura totale, allora, è pari a 17 milioni di euro.

Il credito di imposta, quindi, non potrà essere impiegato in un'unica soluzione ma soltanto su base triennale, dividendolo in tre quote annuali di pari importo. Per goderne, il suo ammontare dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi, «relativa al periodo di imposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta successivi nei quali il credito è utilizzato». Quindi, il credito finirà sia nella dichiarazione relativa al 2016 che in quella del triennio successivo. Questo ammontare, comunque, non concorre alla formazione del reddito e alla base imponibile Irap e sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione. La legge, in attesa del decreto, fornisce comunque già qualche prima indicazione tecnica. E spiega che, per usufruire del credito, bisognerà utilizzare un modello F24, che andrà presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate.

La norma, come di consueto, non è direttamente applicativa, ma andrà attuata tramite l'emanazione di un decreto ministeriale, con il quale dovranno essere individuate le modalità per la concessione del credito e le disposizioni idonee ad assicurare il rispetto del limite di spesa complessivo. Ma, soprattutto, andranno regolati i casi patologici, cioè le ipotesi di revoca e di decadenza dal beneficio e le modalità per il recupero di quanto indebitamente percepito. Inoltre, il ministero dell'Ambiente dovrà eventualmente fissare l'ammontare delle agevolazioni spettanti a ogni beneficiario: è possibile, infatti, che le richieste superino il tetto massimo fissato per legge.

Per completare il quadro, bisogna ricordare che la legge prevede anche un piano di bonifica degli edifici pubblici contaminati da amianto. Passerà attraverso l'istituzione di un fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica, presso il ministero dell'Ambiente. La dotazione finanziaria prevista è di 5,5 milioni nel 2016, 6 milioni nel 207 e nel 2017, per un totale di circa 17,5 milioni di euro. Un altro decreto ministeriale dovrà individuare i criteri di priorità per la selezione dei progetti ammessi a finanziamento, sul modello di quanto già fatto in materia di dissesto idrogeologico.

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