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Ferrovie, migliorano i conti di Italo: presentato il nuovo pendolino

di Celestina Dominelli

È uno degli assi del piano di rilancio di Ntv e servirà ad assicurare il potenziamento del network in modo da rispondere a una richiesta sempre crescente. Sono gli otto treni targati Alstom, presentati ieri nella sede della società dal numero uno Flavio Cattaneo, dal presidente e ad di Alstom Italia, Pierre Luis Bertina, e dal direttore del progetto Pendolino Ntv per Alstom, Davide Viale, che andranno a integrare la flotta esistente dei 25 AGV 575 portando a 33 convogli i treni a disposizione di Italo: 460 milioni di contratto, inclusa la manutenzione per 20 anni e un’opzione per ulteriori quattro convogli. I treni saranno consegnati a partire dalla fine del 2017 pronti a entrare in servizio a inizio 2018. «I nuovi treni - ha spiegato Cattaneo - saranno destinati alle direttrici nord-est e nord ovest perché sono adatti a percorsi con fermate ravvicinate grazie alla forte accelerazione e al ridotto spazio di frenata. Sono treni pensati per chi viaggia e molto tecnologici».

Da un punto di vista delle caratteristiche tecniche, il nuovo treno messo in cantiere da Alstom per Italo sarà l’evoluzione del Pendolino: un treno ad alta velocità a trazione distribuita che può raggiungere i 250 km/h. La configurazione sarà a sette carrozze e il treno potrà ospitare 480 passeggeri grazie ai 187 metri di lunghezza. I Pendolino, poi, come ha spiegato Bertina, saranno tutti “made in Italy”: gli stabilimenti Alstom di Savigliano si occuperanno infatti della progettazione e produzione dei convogli, Sesto San Giovanni dei sistemi di trazione e Bologna lavorerà al segnalamento, mentre la manutenzione spetterà allo stabilimento di Nola (che era già responsabile della manutenzione di Italo).

Insomma, la società si prepara a un nuovo scatto in avanti dopo la svolta sui conti e la profonda ristrutturazione messa in campo da Cattaneo che è pronto a lanciare anche un’altra piccola rivoluzione. «Proporrò agli azionisti che si cambi il nome aggiungendo anche Italo perché è un brand con il quale siamo meglio conosciuti nel paese». I tempi della trasformazione non saranno rapidissimi, fa capire il top manager, ma la sterzata è ormai innestata. E sui risultati di fine anno si vedranno già gli effetti della cura Cattaneo. «Partiamo da un Ebitda negativo per 10 milioni - ha sottolineato l’ad - e quest’anno chiuderemo sopra i 45 milioni. Il dato preciso non posso ancora fornirlo, ma è un importante passo di turnaround. Mi pare che in questi otto mesi abbiamo fatto un passo importante». Quanto alle previsioni per il traffico 2016, dopo aver chiuso il 2015 con 9,2 milioni di passeggeri (+40% sull’anno prima), il numero uno ha preferito non sbilanciarsi. «Puntiamo a stare in linea», ha precisato Cattaneo non prima di aver chiarito che l’anno che sta per chiudersi «ha goduto dei benefici dell’effetto Expo nei mesi di agosto, settembre e ottobre. Nel solo mese di agosto, abbiamo registrato ricavi superiori al periodo gennaio-aprile. Poi abbiamo registrato un calo a novembre, dopoi fatti di Parigi, ma a dicembre vediamo una ripresa accettabile».

Infine, una parola sulla privatizzazione di Fs e sul possibile scorporo della rete. «Un’effettiva indipendenza della rete - ha detto l’ad - è condizione necessaria, poi si trovino le formule, non spetta a me decidere, come è necessaria l’effettiva operatività dell’Authority. Qualcosa è stato fatto, ma non è ancora sufficiente. Dobbiamo fare di più per garantire una maggiore concorrenza. Io ho sempre difeso le Autorità. Quella dei trasporti è nuova e deve arrivare al punto in cui sono le altre, con poteri pienamente autonomi e garanzia di terzietà».

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