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La Campania si adegua al decreto Sblocca Italia: varato il riordino del servizio idrico

di Brunella Giugliano

Si chiama Eiv - Ente Idrico Campano - ed è il nuovo ente di governo d'Ambito della Campania. Il Consiglio Regionale, nella seduta del 16 novembre, ha approvato a maggioranza il disegno di legge «Riordino del Servizio idrico integrato ed istituzione dell'Ente idrico Campano» mettendosi al passo, se pur con forte ritardo, con le previsioni dello Sblocca Italia. La Regione, infatti, era l'unica in Italia a non aver ancora provveduto a dotarsi di una riforma del servizio idrico integrato e, come stabilito da una diffida del Governo del 14 maggio scorso, avrebbe dovuto legiferare in materia entro lo scorso 15 agosto, pena il commissariamento. Ma la nuova norma ha avuto il via libera solo poche ore fa, tra forti polemiche dei rappresentanti dei Comitati per l'acqua pubblica e dei consiglieri del Movimento 5 Stelle.

«Il consiglio regionale – ha commentato il governatore della Campania Vincenzo De Luca - ha approvato la legge di riordino del ciclo delle acque, un risultato straordinario in un settore decisivo. La nuova legge trasferisce i poteri di gestione ai Comuni, consente di razionalizzare i servizi, di dare risposta a migliaia di famiglie e di imprese che, soprattutto nell'area vesuviana, hanno vissuto condizioni di incertezza o di oppressione. Si conferma che c'è chi parla e chi decide».

Il Ddl, in particolare, disciplina il riordino del settore del ciclo delle acque e razionalizza la struttura degli organismi che lo gestiscono. Viene costituito, infatti, un unico Ente d'Ambito (l'Eic) che sostituisce i cinque vecchi Ambiti territoriali ottimali, inglobandone le competenze. All'Eic parteciperanno tutti i Comuni della Regione che saranno divisi in cinque Ato distrettuali, corrispondenti agli Ambiti territoriali attualmente esistenti (Napoli, Sarnese-Vesuviano, Sele, Caserta. Calore-Irpino). Nei fatti, il nuovo Ente idrico campano potrà adottare e aggiornare il Piano d'Ambito e individuare i gestori del servizio in ciascun ambito distrettuale, scegliendo tra le tre formule previste dalla Legge Galli e cioè: l'affidamento ai privati tramite gara; la costituzione di una società mista con gara per il socio privato; l'affidamento diretto in house. Nonostante questa centralità, il potere dei Comuni, però, sarà preservato. È stato stabilito, infatti, che l'Eic dovrà relazionarsi con i cinque distretti d'Ambito in cui sarà suddiviso, sia per affidare la gestione del servizio, che per partecipare alla definizione della tariffa nel rispettivo distretto.

I Consigli di distretto saranno composti da 30 sindaci ciascuno, eletti in maniera proporzionale alla popolazione e secondo modalità stabilite dai singoli statuti. Oltre che dai Consigli di distretto, l'Ente idrico sarà composto da un Presidente, da un Comitato esecutivo, da un Direttore generale e dal collegio dei Revisori dei conti. Altra novità è la partecipazione dei cittadini e delle associazioni alle decisioni, attraverso l'istituzione di un Comitato consultivo.

Fissato, inoltre, un minimo di 50 litri pro-capite a nucleo familiare per la tutela dei meno abbienti.

Le norme transitorie della nuova norma, infine, stabiliscono il principio secondo cui i soggetti che attualmente gestiscono il servizio sulla base di un affidamento conforme alla normativa vigente, continueranno a farlo fino alla data di scadenza prevista dal contratto. Tale previsione, oggi, interessa solo l'Ato 3 Sarnese -Vesuviano e l'Ato 4 Sele, gli unici ad aver individuato negli anni il soggetto gestore. In particolare, nell'Ato 3 il gestore del servizio è dal 2002 la Gori Spa, una società mista a prevalente capitale pubblico, la cui maggioranza (51%) è detenuta dai 76 comuni ricadenti nell'Ente d'Ambito. Per l'Ato 4 Sele, invece, nel 2011, l'Autorità d'ambito ha suddiviso il territorio in quattro aree e ha assegnato la gestione del servizio ad altrettante società interamente pubbliche, partecipate dai comuni serviti.

La legge regionale che riordina il servizio idrico in Campania

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