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Reti idriche, la Sardegna pronta a sbloccare investimenti per 610 milioni in cinque anni: tutti i dettagli

di Alessandro Arona

Investimenti idrici in Sardegna per 609 milioni di euro nei prossimi cinque anni, con 393 appalti su acquedotti, depuratori, potabilizzatori, per un valore medio di 1,5 milioni di euro.
La società regionale "unica" che gestisce sull'isola il servizio idrico, Abbanoa (nata dieci anni fa) annuncia oggi a Cagliari tutti i dettagli del piano, che «Edilizia e Territorio» è in grado di anticipare in dettaglio (si vedano i file allegati).

I finanziamenti sono tutti pubblici, derivanti da delibere Cipe o fondi europei, e le opere erano in gran parte incagliate da anni. Oggi saranno annunciate le due novità in grado - nelle intenzioni di Regione e Abbanoa - di rendere finalmente realizzabile tutto il programma: Abbanoa è stata delegata al ruolo di stazione appaltante unica, con il compito di progettare e mettere in gara tutti gli interventi, rispetto al pulviscolo precedente di soggetti responsabili; e poi la Regione annuncerà sempre oggi la nomina di un commissario ad acta per superare con poteri speciali tutti gli intoppi di tipo burocratico-autorizzativo che spesso avevano frenato gli interventi.

LE OPERE
Le principali aree di intervento sono nella sostituzione delle tubazioni, ampliamento e adeguamento della rete fognaria e degli impianti di depurazione. Nel dettaglio, dei 393 interventi, 42 riguarderanno gli acquedotti (149.804.517 euro); 138 i collettori dei depuratori e i sollevamenti (240.777.427 euro); 21 interventi riguarderanno gli impianti di potabilizzazione (62.769.706); 79 le reti idriche e fognarie (86.255.484); 108 gli impianti di sollevamento (46.262.720); 5 saranno interventi su dighe , impianti di energia e misuratori (23.895.402).
Rispetto al piano complessivo annunciato oggi, però, 47 interventi per 196,13 milioni di euro sono già stati messi in gara e aggiudicati. Le gare pronte al via sono 55, per un importo di 184,9 milioni, mentre 291 opere per 228,7 milioni devono ancora essere progettate. «Faremo questi investimenti in cinque anni», spiega l'amministratore delagto (in carica da un anno, Alessandro Ramazzotti.
Si veda nel file allegato il dettaglio del programma , e la sintesi per stato di avanzamento .

GARE A EVIDENZA PUBBLICA
Nonostante molte delle opere siano di importo inferiore al milione di euro, e possano dunque essere affidate con procedura negoziata, Abbanoa annuncia che «Grande attenzione verrà dedicata alla trasparenza. Le risorse - frutto di stanziamenti e fondi regionali e nazionali accumulati negli anni e che fino a ora non si era riusciti a spendere - saranno rese disponibili dopo gare a evidenza pubblica a operatori selezionati sulla base della dimostrata capacità di condurre e finalizzare programmi complessi di infrastrutturazione del territorio. E' proprio in previsione della mole si appalti che verranno assegnati che Abbanoa ha già pubblicato due manifestazioni di interesse per far entrare in azienda 19 ingegneri e 18 tecnici tra geometri e periti edili».

EMERGENZA SARDEGNA

A fronte di investimenti che in Italia ruotano attorno ai 34 euro/abitante/anno, in Germania se ne spendono 80 euro, in Francia 90, nel Regno Unito si superano i 100 euro (dati Utilitalia). In Sardegna la situazione è ancora più drammatica. Gli investimenti si fermano a 8 euro ad abitante e salgono a 15 se si considerano come fonte per gli investimenti i fondi da terzi e non da tariffa (risorse pubbliche).
Fino a qualche anno fa il 57% dell'acqua immessa in rete in Sardegna andava perduta, contro il 37% medio nazionale, situazione che Abbanoa è riuscita a migliorare solo fino al 53%.
L'85% della risorsa idrica arriva in Sardegna da invasi artificiali e deve essere potabilizzata con un costo dell'energia che supera il 20% del fatturato. Far funzionare 360 depuratori e di 45 potabilizzatori presenta costi di gestione rilevanti.

LA SVOLTA ABBANOA
«Dopo l'unificazione della gestione dieci anni fa - racconta l'attuale Ad Alessandro Ramazzotti, in carica dal settembre 2014 - la gestione non è migliorata, anzi sono raddoppiati i dipendenti e i debiti, e per otto anni i bilanci hanno chiuso in perdita».
«Oggi invece l'azienda ha i conti in ordine - prosegue Ramazzotti - ha presentato per il secondo anno consecutivo un bilancio ampiamente positivo (11,64 milioni di utile) e ha avuto proprio ultimamente, con l'autorizzazione ad accede al fondo della Cassa Conguagli (prima azienda in Itala del sistema Idrico) la certificazione di buon funzionamento da parte dell'Autorità nazionale del settore. Forte di tutto questo punta ad essere all'altezza degli obiettivi che Regione ed Enti Locali chiedono: fare investimenti».

Lungaggini burocratiche da abbattere
«Abbanoa - spiega la società - è stata l'unica azienda del mezzogiorno che ha raggiunto il risultato di utilizzare tutti i finanziamenti del cd "CIPE 60" che riguarda un pacchetto di interventi sui depuratori e collettori fognari sotto infrazione comunitaria dal 2001.
Con la riorganizzazione interna si è riusciti, come testimoniato nel sito governativo "Italia sicura", a non perdere i finanziamenti. Per l'ennesima volta si è dimostrato che la migliore organizzazione e l'impiego corretto di professionisti esterni porta risultati tangibili per gli interessi pubblici».


«Le lungaggini burocratiche per la gestione degli interventi Cipe (3 interventi per complessivi 150 milioni di euro), sono però rimaste - sostiene Abbanoa - Oltre agli interventi finanziati dal Cipe, per i quali si rischia la perdita delle somme se non spese entro l'anno, sono altri 400 i milioni di euro per i quali bisogna sbloccare i progetti e aprire i cantieri.
Fino a oggi ogni singolo intervento ha registrato tempi lunghissimi di approvazione nei tre livelli di progettazione: preliminare, definitivo ed esecutivo. La cosa grave, come detto, è che nulla è cambiato da un anno a questa parte.


Sono ancora necessari innumerevoli pareri, nulla osta e autorizzazioni da parte di un'infinità di soggetti pubblici: Comuni, Province, Genio civile, Tutela del Paesaggio, Unità tecnica regionale, Distretto idrografico, Soprintendenze, ex Autorità d'Ambito (oggi Ente di Governo d'Ambito Egas), Consorzi di Bonifica, Anas, etc. Successivamente, anche la più piccola variante in corso d'opera ancora oggi ha l'obbligo di essere sottoposta nuovamente ad approvazione da parte dell'ex Autorità d'Ambito.
Sono innumerevoli le difficoltà nell'ottenere decreti di autorizzazione all'accesso in aree private persino per procedere ad attività preliminari di progettazione: rilievi, sondaggi, verifiche archeologiche, etc. Quando si passa dalla progettazione all'appalto, si sommano ritardi nelle verifiche dei requisiti delle imprese partecipanti ai bandi di gara».

IL COMMISSARIO
Oggi la Regione annuncerà la nomina di un commissario ad acta per superare questi ostacoli burocratici. «L'arrivo - commenta Abbanoa - di un Commissario ad Acta che faccia da referente responsabile unico per tutte le procedure amministrative è indispensabile per rispettare i tempi dei della spendita dei finanziamenti. Abbanoa ha sollecitato negli anni la semplificazione delle procedure burocratiche. Ora la Regione ha preso una decisione di grande rilevanza: la nomina di un Commissario Unico è un segnale positivo verso la semplificazione, così come indicato dal Governo».

Il piano Abbanoa: tutte le opere

La sintesi del piano Abbanoa

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