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Trasporti, rimborsi semplificati in caso di ritardi e riordino della rete di distribuzione carburanti

di Giuseppe Latour

Rimborsi semplificati in caso di ritardi o cancellazioni. E un robusto riordino della rete di distribuzione dei carburanti, con l'adeguamento degli impianti non più a norma. Sono le due novità più importanti che arrivano sul fronte dei trasporti con il Ddl concorrenza, appena licenziato dalle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera e atteso in Aula il prossimo 21 settembre. Da un lato, le società di gestione dei servizi dovranno adeguarsi a una serie di nuovi obblighi in materia di comunicazioni e garantire risarcimenti rapidi.

Dall'altro, i titolari dei distributori saranno sottoposti a una mappatura dei loro impianti.
Sul versante dei trasporti e dei servizi di linea su gomma, rotaia o via mare, il passaggio più importante del disegno di legge è inserito all'articolo 24 bis, che introduce una serie di misure a tutela degli utenti. Si legge: "I concessionari ed i gestori di servizi di linea di trasporto passeggeri su gomma o rotaia e di trasporto marittimo, in ambito nazionale regionale e locale, rendono note ai passeggeri, entro la conclusione del singolo servizio di trasporto usufruito, le modalità per accedere alla carta dei servizi e in particolare le ipotesi che danno loro diritto a rimborsi o indennizzi, indicandone l'entità e le modalità per accedervi".

Quindi, gli utenti dovranno essere più tutelati: il singolo passeggero potrà chiedere il rimborso durante o immediatamente dopo il termine del servizio di trasporto, semplicemente esibendo il titolo di viaggio "senza ulteriori formalità". Le violazioni di questa norma saranno considerate pratiche commerciali scorrette, a danno dei consumatori e potranno essere sanzionate dall'Antitrust.

L'altro tassello importante riguarda la rete di distribuzione del carburante, regolata dall'articolo 22 bis del testo. I titolari degli impianti dovranno iscriversi all'anagrafe del ministero dello Sviluppo economico e contestualmente - se la pompa è irregolare e incompatibile con le norme sulla sicurezza stradale - autodenunciarsi, altrimenti scatterà una multa da 2.500 a 7.000 euro: l'adeguamento della struttura dovrà essere completato entro dodici mesi dall'entrata in vigore della legge. Chi non interviene dovrà chiudere o smantellare il suo impianto.

La banca dati potrà essere consultata da Regioni, amministrazioni competenti al rilascio delle autorizzazioni, Dogane e Monopoli. Per alleggerire gli oneri a carico dei gestori, è previsto che possano rinviare le dismissioni delle strutture interrate a quando l'area sarà riutilizzata.

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